Erredi Press presenta Betta, La tovaglietta salvanonno
Betta è una tovaglietta, tipo americano, plastificata, studiata appositamente per le case di riposo che incarna una doppia valenza, quella economica, legata al risparmio del lavaggio dei tipici coprimacchia e quello socio-sanitario assistenziale.
L’aspetto economico
Betta è realizzata in cartoncino ecologico e poi fuso in una busta di plastica da 500 micron. Operazione che ne garantisce adeguata rigidità e robustezza. Posizionata sulla tovaglia, o direttamente sul tavolo, salverà da eventuali sbrodolature e colature di cibo ed acqua, potendo essere pulita in un attimo con un panno umido. I costi del lavaggio dei coprimacchia, oltre della loro periodica fornitura, vengono eliminati con un conseguente consistente risparmio economico.
La Filosofia
Dal punto di vista sanitario-assistenziale Betta è una vera e propria ancora di salvezza per l’ospite non autosufficiente, perché si basa sull’abitudinarietà. Cosa è più abitudinario della propria faccia? Betta infatti viene realizzata in modo totalmente personalizzato con logo della struttura e nome e fotografia dell’ospite.
Anche per i malati di Alzheimer e per gli ospiti affetti da demenza la propria immagine stampata sulla tovaglietta Betta, conferiranno all’ospite un carattere di familiarità a seguito dell’effetto specchio. L’immagine della tovaglia, rappresentata dall’ospite anziano, mette in gioco la MLT, memoria a lungo termine visiva, la MBT memoria a breve termine visiva, una sorta si “buffer” temporaneo in cui le informazioni vengono trattenute per pochi secondi . Infine viene attivata anche la memoria di lavoro (working memory WM).
La percezione della propria immagine da parte del paziente affetto da patologie neurodegenerative, che riconosce il proprio viso, viene elaborata dalle tre differenti tipizzazioni di memorie e conferisce tranquillità e sicurezza all’anziano.
Betta, in casi di allucinazioni visive in pazienti affetti da demenza da Parkinson, Alzheimer o senile, può trasformarsi in un importante intervento non farmacologico, volto a migliorare proprio la capacità attentiva del paziente, stampando sulla tovaglietta, magari sul retro, immagini di familiari, (figli o nipoti).
Anche il fenomeno del wondering risulterà diminuito o attenuato dal punto di riferimento della propria tovaglietta sul tavolo in cui l’ospite riconoscerà sempre il proprio viso. La familiarità dell’ambiente è fondamentale per il trattamento dei pazienti affetti da disturbi cognitivi e della memoria. E quale immagine sarà più familiare del proprio viso?
Betta è un approccio terapeutico che aiuterà il caregiver dell’anziano non autosufficiente.
Il nome legato all’immagine aiuterà anche operatori d’assistenza ed infermieri in turno da poco o occasionalmente per sostituzioni a riconoscere gli ospiti per la somministrazione dei farmaci o alimenti.
Anche uno strumento per comunicare
Ma Betta è anche uno strumento per comunicare. Erredi Press infatti ha studiato anche una versione che reca sul lato opposto della tovaglietta una lavagnetta prestampata con le lettere dell’alfabeto disposte nell’ordine riproposto dalla tastiera di una macchina per scrivere, con segni legati alle funzioni vitali per avvertire l’operatore di eventuali necessità dell’ospite colpita da afasia o con difficoltà a parlare.
Ulteriore punto di forza di questo prodotto è l’impronta totalmente ecologica. Grafica, stampa e plastificazione vengono realizzate con attrezzatura alimentata ad energia solare, con la conseguente eliminazione di emissioni di CO2 nell’ambiente.