«La partecipazione del PD di Trofarello al presidio dei lavoratori Carrefour e al consiglio comunale aperto era doveroso» dichiara Giorgia D’Errico, segretaria del PD trofarellese, a margine del consiglio comunale aperto organizzato dall’Amministrazione. «Il 24 febbraio scorso come circolo cittadino – prosegue – abbiamo organizzato una iniziativa sul lavoro e lo sviluppo con l’Assessore Regionale al lavoro Gianna Pentenero e la segretaria della Filcams CGIL del Piemonte Marinella Migliorini e la presenza dei lavoratori Carrefour ha sicuramente dato un contributo aggiunto alla discussione. Ha permesso infatti di tenere alta l’attenzione, dando la possibilità all’Amministrazione di attivarsi e di proporre il consiglio di sabato. Quando al centro ci sono i lavoratori e il loro futuro occupazionale, é giusto portare avanti battaglie comuni per arrivare ad unico risultato: evitare la chiusura del supermercato e salvare i posti di lavoro. Sappiamo – conclude – che l’azienda ha aperto uno spiraglio nella trattativa ma siamo dell’idea che finché non saremo sicuri che la partita sia chiusa saremo accanto ai lavoratori e al sindacato per sostenerli».
«Proposta Trofarello è presente e vuole ribadire a chiare lettere la solidarietà, l’appoggio e la piena disponibilità ai lavoratori del Carrefour – ha detto Grazia Tedone – Ci auspichiamo che l’ottimismo che trapela dalle ultime notizie trovi riscontro in quello che succederà domani.
In un tessuto sociale di un comune come Trofarello, non ci si può permettere che sia a rischio il posto di lavoro di quasi 60 persone, il bilancio di quasi 60 famiglie.
Non a caso, appena appresa la notizia, Proposta ha rivolto un’interrogazione al comune, per capire come l’amministrazione volesse affrontare la difficile questione; a questo ha fatto seguito, nell’arco di una decina di giorni, la richiesta da parte di Emilia Tiso di convocazione della commissione consiliare, per dibattere e sviscerare le possibili azioni da intraprendere.
Positivo, e piuttosto singolare, l’ultima mozione per un consiglio comunale aperto, che ha visto tutte le forze politiche del comune, unirsi per il comune obbiettivo di salvare i lavoratori.
Allargando la prospettiva dai lavoratori a tutti i cittadini, il Carrefour di Trofarello è ritenuto indispensabile, strategicamente fondamentale per gli abitanti del comune, per chi magari non ha la possibilità di spostarsi con mezzi propri su altri centri, una realtà storica di cui il comune non può, e non deve fare a meno – conclude la Tedone – Fronteggiare le decisioni di una multinazionale non è sicuramente semplice, conoscere le prospettive di un piano industriale di così ampia portata ancor meno, ma Proposta decide di stare al fianco dei propri concittadini, aprendosi al dialogo, sempre. Il cauto ottimismo, che il gruppo di Proposta non vuole perdere, va comunque sempre a braccetto della concretezza, per cercare, qualora le trattative non dovessero dare i risultati attesi, soluzioni alternative a tutela dei lavoratori e di tutta la comunità trofarellese».
Fuori dal coro il commento di Nadia Gecchele che ha voluto trasmettere un proprio pensiero sulla questione del Carrefour e del consiglio comunale aperto svoltosi la settimana scorsa. «Sabato 11 marzo ho preso parte al consiglio comunale di Trofarello riunitosi in seduta aperta nel piazzale antistante il Carrefour alla presenza di tutte le forze politiche che lo compongono a sostegno della protesta dei dipendenti del supermercato che aveva annunciato la chiusura del punto vendita con relativi licenziamenti del personale – esordisce la Gecchele – Si è appreso poi, durante lo sviluppo del consiglio comunale, che a tale decisione ne è seguita un’altra, raccolta con timida contentezza dai lavoratori, e cioè quella di non chiudere ma trasformare la struttura ridimensionata in un discount mantenendo circa la metà degli attuali dipendenti. A questo proposito, consiglio la visione del recente film italiano diretto da Michele Placido “7 minuti”, ispirato ad una storia realmente accaduta, che bene rappresenta la paura e di qui la crepa che anticipa il cedimento a prospettive sempre peggiori. La parola solidarietà, utilizzata in ogni intervento, mi è sembrata vuota e ipocrita. Ovviamente mi riferisco a coloro (esponenti di partiti di governo) che hanno enormi responsabilità in quanto complici se non quando artefici di politiche che hanno indebolito i lavoratori mortificandoli , rendendoli sempre più vulnerabili e ricattabili. Mi sarei piuttosto attesa delle scuse. Un partito che si dice dalla parte dei lavoratori e poi produce il Job acts, non difende l’art. 18, mortifica costantemente il sindacato mentre va a braccetto e strizza l’occhio ai grandi manager, non è credibile. La solidarietà è sostegno, aiuto. Purtroppo ce ne sono e ce ne saranno ancora tanti di casi “Carrefour”. Il problema non è locale. Per questo ribadisco la responsabilità politica e la necessità di ribellarsi e rompere gli schemi di questa società sempre più ingiusta, altro che solidale».