CENTRO – E’ arrivato direttamente all’Ariston partendo da molto lontano il cambianese Mauro Di Domenico, 57 anni, parrucchiere ufficiale di Sanremo. La sua è una storia che parte da Madonna della Scala, passa dai saloni di acconciatura di strada Genova 204 a Moncalieri, per poi approdare all’agenzia “Capelli & Company Spettacoli”, coiffeur dei vip, con il socio romano Giovanni Al Pacino. Con Trofarello ha molto in comune: un magazzino di ingrosso per molti anni, fino al 2006 nel Piccolo Centro di via Togliatti e soprattutto la presenza come parrucchiere ufficiale di tutte le edizioni di Miss Amarena e dei cantanti Vip della Notte Bianca.
Insieme alla moglie Paola Schillaci, 45 anni, e ad una settantina di collaboratori, Mauro ha trascorso una settimana dietro le quinte della kermesse musicale più importante d’Italia.
Dal 1996 ha il suo atelier della moda per capelli, ma il parrucchiere lo fa dal 1985. Un misto di bravura ed umiltà. Da 15 anni lavora per la Rai come parrucchiere ufficiale dei vip di Sanremo, 16 ore al giorno di lavoro, dalle 8 del mattino alle 3 di notte, per rendere impeccabili le teste dei cantanti e dei vip. Un sogno nel cassetto che lo ha portato dietro le quinte del teatro Ariston. «Ho iniziato a fare il parrucchiere a 27 anni, dopo un diploma come perito grafico e qualche anno di lavoro in una azienda del settore».
Nel 1985 decide di cambiare vita ed aprire il suo primo negozio. «Sono stato fortunato. Ho aperto il primo salone in via San Paolo, poi in via Tripoli e a Nichelino. Siamo poi arrivati a Moncalieri e subito dopo abbiamo aperto cinque negozi in Bulgaria, che dopo un po’ di tempo abbiamo dovuto chiudere – spiega Di Domenico – Il mercato bulgaro è molto particolare. Andavo cinque giorni al mese in Bulgaria per dare istruzioni ai miei referenti. I primi lavori con il mondo dello spettacolo sono arrivati grazie alla collaborazione con la discoteca Naxos, e poi tutte le varie miss della zona, compresa Miss Amarena di Trofarello. Seguono i servizi in Miss Italia e Miss Universo. Poi abbiamo iniziato a lavorare per la televisione. Miss Stratorino con Alessia Ventura. Oggi ho un socio a Roma, Giovanni Sciarillo, nome d’arte Al Pacino, con cui lavoro per tutti gli eventi e gli spettacoli a livello nazionale. Abbiamo anche 70 negozi associati. Il percorso che ho iniziato a fare con il mio socio ci ha visto lavorare prima all’Hotel Londra con una parte di artisti e poi, con il tempo, siamo riusciti ad arrivare all’Ariston. Quest’anno abbiamo lavorato come matti. Attorno alle attività del Festival ci sono state le partecipazioni a tutte le trasmissioni collaterali. Abbiamo lavorato con “La vita in diretta” ed il “Dopo Festival”. Seguiamo Alessandro Preziosi e Lorenzo Fragola. Ma la mia punta di diamante è la collaborazione con il gruppo di Claudio Baglioni, una persona splendida. Io sono anche grande fan di Claudio e quindi per me è, oltre un onore, anche un piacere contribuire al suo look. Abbiamo seguito il tour di “Capitani Coraggiosi” in tutta Italia. Su 50 concerti ne ho seguiti 15 personalmente. Abbiamo anche seguito il tour dei Pooh e l’evento della Pausini con la Cortellesi a Roma e tante, tante altre cose. Sono una persona molto discreta. Oggi, all’età di 57 anni, ho una gran voglia di ripartire».
Con Di Domenico si riesce a fare anche una radiografia del mondo imprenditoriale di quella parte di Moncalieri dove esercita la sua professione. «Nel salone di strada Genova, fino a qualche anno fa, eravamo in 10 a lavorare. Poi c’è stato un calo produttivo e quindi abbiamo deciso di iniziare da capo. Sono cambiati i modi di pensare delle clienti e la viabilità. Anche la realizzazione della circonvallazione di Trofarello ha portato via una gran parte del passaggio che c’era prima. Almeno il 50 per cento dei passaggi in meno. Molta gente da Cambiano e Santena non passa più davanti al nostro salone. E quindi sono diminuiti anche i clienti».
Ma come siete arrivati a Sanremo? «Anni di lavoro e di professionalità. Contatti, prove e tanta gavetta».
Ci parli ancora della vostra esperienza all’Ariston. «Sono stati sette giorni di lavoro farneticante. Avevamo la nostra postazione all’Hotel Miramare con 67 persone da gestire. Alle 8 di mattina il ritrovo, alle 9,30 la prima riunione, alle 10,30 la seconda riunione. Poi “La vita in diretta” nel pomeriggio. Il Festival dalle 18 a mezzanotte e ancora il “Dopofestival” dalla mezzanotte alle tre del mattino».
Guardando il Festival da dietro le quinte cosa è cambiato? «Sicuramente che non ci sono più i vecchi senatori. Ormai vincono i giovani e quelli che arrivano dai talent show. Albano e Gigi D’Alessio sono stati eliminati e hanno vinto i giovani».
Qualche episodio particolare che ricorda? «Il concerto “Avrai” di Baglioni del 17 dicembre per il compleanno di Papa Francesco. Abbiamo seguito l’evento per il ‘trucco e parrucco’. Mi hanno inviato una lettera di ringraziamento. Dopo tanti anni sono arrivato a Baglioni, che era il mio sogno. Claudio è una persona particolare, un’ottima persona. Ci ha lasciato senza parole quando, andando via da un concerto, ha abbassato il finestrino dell’auto per salutarci. In quella occasione mi sono sentito al settimo cielo. E’ stata una splendida esperienza. Un altro bel ricordo è l’aver seguito il “Bocelli & Zanetti Night”, evento di beneficenza del 25 maggio 2016 all’Open Air Theatre, realizzato da Andrea Bocelli e Javier Zanetti a favore dei bambini poveri di Haiti e Buenos Aires».