CENTRO - «La fragilità del nostro sistema idrogeologico richiede scelte urbanistiche coerenti con quanto previsto dal Ptc2, Piano territoriale di coordinamento 2 che, anche nel caso di infrastrutture pubbliche, indica di evitare nuova impermeabilizzazione di suolo, qualora esistano altre possibilità di localizzazioni». Questo afferma Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino, in riferimento alla recente scelta dell’assessorato regionale alla Sanità di realizzare il nuovo ospedale unico dell’Asl To5 nella zona sita tra la frazione Pecenasco di Moncalieri e il rio Rigolfo di Moncalieri, ai confini con Trofarello. «Il contenimento del consumo di suolo è uno degli obiettivi principali del Ptc2, mai messo in discussione dagli amministratori comunali, provinciali e regionali – aggiunge Fabrizio Galliati –. Il problema vero è che ogni volta che si profila una scelta concreta, a fronte di infrastrutture di interesse pubblico, sovente gli stessi amministratori si dimenticano di queste indicazioni. Ad esempio, per individuare il sito del nuovo ospedale dell’Asl To5, sono stati scelti terreni che appartengono alla classe seconda di fertilità, utilizzati per coltivazioni di pregio. Tutto questo mentre nella zona sono presenti terreni di minor pregio, così come aree industriali dismesse che potrebbero rappresentare valide alternative rispetto al sito individuato, pur mantenendo inalterate le necessità logistiche. Inoltre, la motivazione atta a superare i limiti del Ptc2 ci appare piuttosto debole. Nel caso specifico del progetto dell’ospedale unico dell’Asl To5 gli eventi meteorici di fine novembre hanno messo in luce alcune criticità idrogeologiche dei terreni della zona, evidenziate proprio dagli allagamenti verificati in zone poco distanti dal sito individuato».
«A fronte di queste considerazioni – chiude Fabrizio Galliati – la Coldiretti di Torino chiede agli enti competenti di rivedere la scelta della localizzazione allo scopo di arrivare a individuare aree maggiormente idonee per costruire il nuovo ospedale unico dell’Asl To5. Un percorso che potrebbe essere compiuto coinvolgendo gli amministratori dei comuni dell’Asl To5, le forze sociali e le categorie produttive. Un percorso virtuoso da compiere con la dovuta celerità per non allungare i tempi di realizzazione del nuovo ospedale».