CENTRO - Cosa fa o vuole fare il comune per arginare questo sfiancamento dei bilanci delle famiglie trofarellesi? A che punto siamo con l’adeguamento alla legge regionale? La Città lo ha chiesto a maggioranza ed opposizioni. Proposta: «In Piemonte la Legge Regionale 9/2016 sul contrasto al gioco d’azzardo è stata promulgata il 2 maggio scorso, fissando finalmente le regole necessarie agli amministratori locali per regolamentare sul territorio l’attività delle sale da gioco e, soprattutto, per proteggere le fasce sociali più deboli dalla piaga del gioco d’azzardo patologico – spiegano Maggio e Tiso, a nome del gruppo – Ben prima di tale data, Proposta aveva scelto simbolicamente il 21 marzo 2016, la Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime Innocenti di Mafia, per presentare i propri punti programmatici su Legalità e contrasto alle mafie e alla corruzione.
Fra i punti qualificanti , ci impegnammo allora, in caso di vittoria elettorale, a contrastare attivamente la diffusione del gioco d’azzardo e a realizzare “iniziative a sostegno dei cittadini e delle imprese sull’uso consapevole del denaro, sui problemi connessi all’usura e al racket.”
La legge concedeva ai Comuni 90 giorni per attuare le disposizioni relative ad esempio alla limitazione dell’orario di accessibilità delle macchine per il gioco automatico. Ad oltre due mesi dalla scadenza di tale limite, come si legge su un articolo pubblicato sulla Stampa il 6/10 scorso, sono 95 i comuni (fra i quali Torino) che hanno rispettato la legge, limitando l’orario di accessibilità delle slot-machine. Mentre Trofarello resta fra quelli i cui amministratori non rispettano la legge e non mostrano volontà di proteggere i propri cittadini e il proprio territorio dai pericoli che la diffusione del gioco d’azzardo comporta – concludono i due consiglieri –
Proposta intendeva agire diversamente e intende sollecitare con forza l’attuale giunta affinché agiscano rapidamente ottemperando alla legge regionale 9/2016».
Il movimento 5 Stelle: «I dati allarmanti che riguardano quella che oggi è accertata come vera e propria patologia, e cioè la ludopatia, hanno portato il Consiglio Regionale del Piemonte a definire una legge per la regolamentazione del gioco d’azzardo – esordiscono i consiglieri di opposizione Friscia, Salanitri e Bianco -Con la sintesi tra un disegno di legge della Giunta e di proposte del Movimento 5 stelle e altri gruppi consiliari di opposizione, è entrata in vigore la LR n. 9 del maggio scorso e a luglio sono state apportate alcune integrazioni.
Come gruppo consiliare di Trofarello riteniamo da parecchio tempo che il problema ci sia, sia crescente e che ci sia l’urgenza di eseguire tutte le misure atte a contrastare il fenomeno, tanto che avevamo dedicato ad esso un punto del nostro programma elettorale.
In questi mesi abbiamo preparato una mozione per impegnare l’Amministrazione a recepire in fretta la nuova normativa, imponendo le limitazioni previste dalla legge in termini di distanze, di orari e intraprendere azioni di vigilanza e controllo sulle attività comminando eventualmente le sanzioni. Stiamo tuttavia valutando la forma più adatta di interazione perché bisogna considerare che questa amministrazione ha una forma di chiusura preconcetta a tutto quello che propone o dice il Movimento 5 stelle, e quindi non vorremmo che l’argomento, cosi importante e delicato, fosse oggetto di inutile scontro politico.
Quello che ci interessa – concludono i consiglieri pentastellati – è raggiungere il risultato della tutela più efficace di moltissime persone travolte da questa dipendenza che stanno trascinando intere famiglie nella disperazione e arginare una piaga sociale dai notevoli risvolti anche economici, in termini di finanza pubblica, per la cura della patologia». La Maggioranza:
«In merito alla situazione delle slot machine stiamo lavorando con il segretario comunale – spiega il sindaco Visca – Stiamo facendo un’indagine per verificare la dislocazione e l’entità del problema per arrivare a studiare una soluzione del problema. La legge è molto precisa e quindi ci adegueremo sicuramente. Ho visto già che molti bar di loro spontanea volontà si sono dati da fare per adeguarsi. Ora ci stiamo muovendo per verificare la situazione. Appena tornati dal congresso dell’Anci di Bari partiremo con questo progetto».