Notte di paura e disagi per una vasta zona di Trofarello. 80 millimetri di acqua mista a grandine in soli 20 minuti di temporale. Si è scatenato tutto ieri sera, intorno alle 22. Un fiume in piena che dalla collina si è abbattuto sulla parte bassa del paese: via Roma che si è trasformata in un fiume ha portato centinaia di metri cubi d’acqua in piazzale Europa, la stazione Ferroviaria, via della Conceria, la zona industriale che si allaga ad ogni forte temporale.
L’amministrazione
«So che c’è stato qualche tetto scoperchiato perché precario ed un po’ di foglie in giro – commenta l’assessore alla protezione civile Bruno Carmelo – La stazione si è allagata questa notte, cosa del tutto normale quando arriva tutta quell’acqua in poco tempo, per quanto possono essere a posto le fogne, ma già questa mattina la stazione era rientrata alla normalità. A parte quei 30 cm di acqua in piazzale Europa, dettati dal fatto che in quel luogo convoglia l’acqua di tutta la collina. La situazione è migliore rispetto a Collegno e ad altri comuni. Ho chiesto una relazione agli uffici. Non ci risultano gravi situazioni, persistenti sul territorio, al di fuori del temporale. Attendo una relazione degli uffici per verificare eventuali danni che possono essere insorti nel corso di queste ore» conclude Bruno.
«Siamo tutti sul territorio» spiega il sindaco Visca con un breve WhatsApp che non da ulteriori particolari e che non chiamiano per non intralciare il suo lavoro di soccorritore.
La Croce Rossa
Al contrario riusciamo a contattare il referente della protezione civile della Croce Rossa di Trofarello Samantha Scalise. «Siamo stati in giro tutta la notte e posso dire che si sono allagate numerose zone del paese. La stazione è stata per parecchie ore completamente inagibile. Così come le case dei ferrovieri di via Roma 69 e 71, quelle all’altezza della stazione ferroviaria, che si sono allagate completamente. I vigili del fuoco hanno lavorato fino alle 4,30 di questa mattina con le idrovore che tiravano fuori acqua dai piani interrati, completamente a bagno con conseguente allagamento dei contatori – racconta la Scalise – La corrente è saltata e le case fino alle 11 sono state senza corrente. Anche la zona Corea si è allagata, almeno 80 centimetri Siamo intervenuti a casa di una signora e l’acqua ci arrivava all’altezza del bacino. Via La Pira è ancora allagata. Nel piazzale Assietta un’auto è sprofondata dentro un tombino. Infine si è scoperchiato un capannone» conclude Scalise.
Nel video sottostante le immagini del violento temporale riprese
da Roberto Ceresero in via Roma.
La spiegazione dell’esperto
Tecnicamente cosa è successo? Lo abbiamo chiesto a Domenico Tropeano, geologo del Cnr, esperto di emergenze idrogeologico. «Quando piove molto forte si innesta una specie di rete idrografica virtuale che è presentato da tutto il costruito, la parte impermeabilizzata del paese ogni strada si trasforma in un fiume, un rigagnolo, una fogna a cielo aperto. Nei calcoli idraulici, al fine di dimensionare le fognature, si tiene conto della massima pioggia, basandosi sui canonici calcoli forniti dagli annali idrologici che sono basati sulla pioggia giornaliera. In questa occasione abbiamo a che fare di un evento assolutamente occasionale in cui sono caduti 80 mm tra pioggia e grandine in poco più di 20 minuti. A Torino ne sono caduti una settantina al massimo. Il temporale, e quindi le precipitazioni, si sono concentrate su una striscia l’arga 200, 300 metri, non di più. Una striscia di terra che va da Moriondo, passa dalla collina di Cimavilla con epicentro proprio in vicolo Salzea – spiega Domenico Tropeano – Anche il rio San Giuseppe è straripato, prima della Zust Ambrosetti. Il rio infatti ha portato mezzo metro di fogliame contro il ponticello. L’acqua, che da quel momento è incanalata, proprio in quel punto è tracimata ed ha allagato il piazzale asfaltato antistante. Poi ci sono stati versamenti anche nella zona dove si vorrebbe costruire l’ospedale. Il temporale è stato preceduto da un piccolo tornado che ha fatto letteralmente volare giù per il vicolo tutti i bidoni dell’immondizia in zona Salzea. Abbiamo passato un paio d’ore a spalare la grandine davanti casa. Ho ancora della grandine ammucchiata in cortile. Certo possiamo definire questo evento di tipo eccezionale. Da lì in poi si è scatenato il fiume di acqua che ha percorso via Roma che si è riversato nella parte bassa nel paese. Tutta acqua urbana che sarebbe defluita in parte mediante i tombini se questi fossero stati liberi da immondizia. Ad esempio la lunga caditoia presente all’incrocio tra viale della Resistenza e via San Giovanni Bosco era già completamente ostruita un mesetto fa. Trovando invece tutti i tombini ostruiti l’acqua è scesa fino a raggiungere la stazione via Giorgio La Pira e la zona industriale. Se non si fa questa piccola manutenzione senza invocare le grandi opere non è possibile mantenere efficiente il sistema di smaltimento delle acque piovane. Cominciamo ad investire un po’ di soldini nella pulizia per evitare che si verifichino questo tipo di interventi. Altro importante aspetto merita quello delle piante che devono essere tenute in ordine. Potate e tagliate all’occorrenza. Tutte le vie collinari si sono trasformate in un pavè di verde pericolosissimo anche per la circolazione. Proviamo a quantificare l’acqua caduta moltiplicando la larghezza della strada per la sua lunghezza e poi per gli 80 mm di acqua piovuti dal cielo in ogni metro quadro. Viene fuori una cifra di decine di migliaia di metri cubi d’acqua. Se poi non ci sono tombini per smaltire, il risultato sono i fiumi d’acqua che sono finiti tutti nella stazione ferroviaria e piazzale Europa. Trofarello è costruita sul conoide alluvionale dell’antico rio San Giuseppe. E’ naturale che anche le strade che sono costruite con quella pendenza vanno a convergere tutte sul conoide che si trova proprio all’altezza della stazione. Il margine del conoide si trova proprio nei pressi della stazione ferroviaria, che il punto dove l’acqua si ferma e si ammucchia». Ci spiega che cos’è esattamente un conoide? «Il conoide, in qualsiasi torrente, è il deposito che ha la forma di un cono, appiattito, sfasato, quasi a forma di ventaglio. Ventaglio era il nome dato al conoide nell’ottocento. In pratica è il raccordo tra la collina e la pianura. Trofarello ha ereditato questa morfologia. Ecco anche perché l’acqua si trova a poca profondità, e perché le falde sono presenti a pochi metri sotto terra». Altri elementi che potrebbero essere realizzati per evitare questo tipo di problemi? «Per eliminare il dilavamento e l’erosione dei terreni che creano le colate di fango bisognerebbe trovare un modo da concordare con coloro che hanno dei terreni pertinenti alle strade per adottare delle tecniche di coltivazione, compatibili a sopportare l’erosione del terreno. Rispettando l’aratura secondo le curve di livello. Bisogna anche vedere se ci sono delle disposizioni comunali che prevedono questo tipo di accorgimenti, ma non mi pare. Credo che, su questo fronte, ci sia la totale anarchia. Migliorare la situazione dell’acqua piovana è molto difficile, quasi impossibile, se arriva in grande quantità in poco tempo. Certo è fondamentale curare tutti i possibili fugatori, ovvero i tombini che devono essere tenuti sempre in perfetta pulizia».
Roberto D’Uva