SAN CARLO, VIA LEJ – Compagni di cortile ed amici di condomìnio si ritrovano per una simpatica rimpatriata con il “via Lej Day” ed un derby di calcetto fra due condomìni. L’iniziativa è partita da alcuni abitanti, ormai non più ragazzini, dei condomìni San Carlo e San Vincenzo, rispettivamente ai numeri civici 2, 4, 6 ed 8 di via Lej. «Per circostanze fortuite molti di quelli che sono stati bambini in questi condomìni hanno avuto modo di risentirsi ed incontrarsi nuovamente. Chi come me è vissuto sin dal 1964 in questa zona ha fatto un’esperienza bellissima ed umanamente impagabile – spiega Maurizio Gioda – Ci siamo trovati con questi nuovi sistemi di comunicazione come Facebook e WhatsApp e l’essersi rivisti è stato emozionante. E quindi abbiamo pensato di organizzare un “via Lej Day”. Che si svolgerà proprio oggi, 27 agosto alle 16 e vedrà come luogo di incontro il cortile. Proprio quel luogo che ci ha fatto crescere come donne e uomini di una comunità. Poche regole, molto affetto, grande amicizia ma soprattutto molta solidarietà. Saranno presenti anche donne e uomini che non vivono più qui. Arriveranno dal Veneto, dal Trentino e probabilmente anche da paesi stranieri. Il mio ricordo va proprio al cortile, quella lastra di asfalto che ha sbucciato ginocchia e gomiti di tutti noi, che ha visto imparare ad andare in bici tutti noi e che è stato campo di gioco per innumerevoli ed incalcolabili partite di calcio».
Ma a chi è venuta l’idea via Lej Day?
Paolo Zamarian è uno dei pochi che non ha abbandonato la vecchia residenza e che ha sempre tenuto un po’ le fila delle amicizie nate in cortile e nei due condomìni. «Sono sempre rimasto nel palazzo e ho sempre mantenuto i numeri di telefono. Durante le vacanze di Natale ho creato il gruppo WhatsApp, insieme a Giuseppe Scarcina (per gli amici Nuccio) che vive a Bruxelles. Questa cosa ci ha permesso di rincollare la comitiva che ormai si era disgregata per effetto dei trasferimenti. Da qui siamo partiti a rinsaldare le amicizie. Qualcuno è stato anche contattato tramite Facebook. Dopo questo primo approccio del gruppo WhatsApp, abbiamo iniziato a vederci sporadicamente. Un evento infelice, che ha coinvolto uno di noi, ha fatto poi da ulteriore collante. Abbiamo iniziato ad uscire per andare a mangiare una pizza oppure bere una birra. Io insieme a Giuseppe Lipari siamo rimasti gli unici a rimanere sempre nel palazzo, cosa che mi ha permesso di mantenere sempre i rapporti con gli altri. Il gruppo così si è ritrovato».
Quanti sarete a questo ritrovo del “via Lej Day”? «Una quarantina in tutto insieme ai familiari che si sono aggregati. Arriveranno da molte parti d’Italia e anche dall’estero – precisa Zamarian – Ad esempio Nuccio Scarcina arriva da Bruxelles. Due ragazzi, che fanno Boscolo di cognome, vivono uno a Bibione e l’altro ad Udine. In giornata arriva Davide Santinon che proviene dalla provincia di Padova. Ieri pomeriggio è arrivato anche Mauro Tucci che da anni abita a Trento. Naturalmente questi sono coloro che sono andati a vivere più lontano. Molti di noi sono soltanto nel chierese o fuori Torino. Insieme a Maurizio Gioda che è appunto iI senior del gruppo abbiamo pensato di organizzare questo “via Ley Daj”. Dopo una lunga consultazione per trovare un giorno che andasse bene a tutti, siamo convenuti alla data di oggi, 27 agosto. Abbiamo stampato delle magliette particolari con la stilizzazione dell’immagine dei due palazzi ed uno spazio bianco che ospiterà le firme di tutti noi. Questa sera andremo a cena a Villastellone, mentre domani, alle 10, si disputerà il derby, una partitona di calcio tra il condominio San Carlo ed il condominio San Vincenzo.
Oggi invece sarà dedicato ai ricordi: grazie all’archivio fotografico di Angela Gavarino, altra condòmina storica, potremo ricordare le ore ed ore di giochi. Abbiamo invitato anche le padrone di casa di quei tempi che difficilmente saranno presenti ma che ci assicurano la disponibilità del cortile per l’incontro di calcetto». Un rendez-vous per guadagnare qualche altra sbucciatura alle ginocchia e rinsaldare ricordi ed amicizie.
Roberto D’Uva