CENTRO – Un progetto per recuperare cibo dal mercato settimanale e donarlo alle persone e alle famiglie bisognose. L’accordo è stato firmato un paio di mesi fa tra Città metropolitana di Torino e S-NODI, l’agenzia di sviluppo sostenuta da Caritas per lo sviluppo di progetti di lotta contro la povertà, trae le sue origini dal progetto ‘Fa bene diffuso’. Nell’intenzione dei protagonisti dell’iniziativa il progetto replica su scala metropolitana l’azione ‘Fa bene’ avviata nel 2013 da S-NODI in Barriera di Milano. Nei mercati torinesi di Piazza Foroni, Corso Chieti, Corso Svizzera, via Porpora e Crocetta. In pratica i clienti vengono sensibilizzati dai commercianti dei banchi e dei negozi ad acquistare piccole quantità di cibo da donare alle famiglie del quartiere in difficoltà; a fine mattina il cibo donato viene raccolto insieme all’invenduto, smistato in pacchi e consegnato in bicicletta alle famiglie, che, a loro volta, si impegnano a restituire quanto ricevuto in forma di servizi alla comunità. In poco più di due anni sono oltre 100 le famiglie e i beneficiari coinvolti, 90 i commercianti aderenti, 4800 le consegne realizzate per 55000 chili di cibo raccolto e 7000 le ore di attese di restituzione. Questo grazie alla volontà congiunta di 30 realtà istituzionali e associative locali. Ora questo progetto si estende a tutto il territorio della città metropolitana, partendo subito con il mercato della Zona omogenea 2 Atm Nord. E con l’intenzione di replicarlo rapidamente in tutti i mercati disponibili.
Potrebbe essere un’iniziativa da importare anche a Trofarello, visto che la Città fa comunque parte della Città Metropolitana? Lo abbiamo chiesto al presidente della Caritas parrocchiale Marilena Palazzo.
«Sono a conoscenza di questo progetto avviato nei mercati di Torino e ovviamente è un’iniziativa decisamente valida – esordisce Marilena Palazzo – Per quel che riguarda la realtà trofarellese sarebbe più che utile viste le difficoltà che molte famiglie di nostri concittadini stanno attraversando, ma ci sono alcuni punti un po’ ostici da superare; innanzitutto bisogna prendere contatti con la Diocesi per capire bene l’organizzazione di questo progetto, poi bisogna fare un accordo con l’amministrazione locale, sensibilizzare i venditori ambulanti del mercato e, non ultimo trovare i volontari disponibili a seguire il progetto che coinvolge anche gli utenti in termini di restituzione di benefici alla comunità». Pensa che potrebbe essere intrapreso a breve?
«In questo momento di assestamento per quel che riguarda la giunta appena eletta, attendiamo di confrontarci con il nuovo assessore per avviare, come sempre è stato, una collaborazione che possa permettere ai cittadini più bisognosi di avviare insieme progetti comuni – conclude la Palazzo – Il progetto “fa bene diffuso” potrebbe essere uno di quelli, così come quello degli orti sociali e del recupero del cibo dalle mense scolastiche, progetti che ci stanno a cuore da un po’ di tempo e che non siamo ancora riusciti a mettere in pista per una serie di motivi, non ultimo la necessità di avere forze nuove».