Nuovo bando per la gestione e problemi legati all’organizzazione dell’Asilo nido Italia 150 di via Carlo Alberto dalla Chiesa. 44 posti in totale, di cui solo 20 occupati, per la cura di bimbi dai tre mesi ai tre anni. La questione viene sollevata da Eliana Salanitri, mamma che frequenta la scuola come utente e candidata del Movimento 5 Stelle. Lo fa con un post su Facebook che poi viene ripreso da vari gruppi e ritaggato più volte. La Salanitri esordisce con una considerazione sulla sua candidatura: «E’ la prima volta nella mia vita che mi metto in gioco candidandomi come consigliere per il mio paese. L’ho fatto perché credo fermamente nelle linee guida del M5S e perché ho seguito i ragazzi in questi anni e ho voluto dare una mano.
Solo ora mi accorgo di quanto impegno ci voglia a fare tutto questo, non pensavo che un paese come il nostro fosse da difendere così tanto. Difendere dall’ipocrisia e dalla falsità». Poi passa a parlare dei parchi pubblici. «I parchi pubblici non interessavano a nessuno e oggi sono una priorità per tutti (dagli altri non ho mai visto proposte o progetti in questi 5 anni).
Idem i canestri in via Nenni che sono diventati il simbolo di un cambio di rotta del Sindaco (sarebbe già un risultato, se fosse vero) a cui non sono mai interessati. Strade dissestate che magicamente vengono rattoppate. Insomma dovrebbero esserci le elezioni tutti gli anni». Infine il discorso cade sulla questione dell’asilo Italia 150. «Parlando del nido il vicesindaco Tomeo afferma di pensare alla riduzione delle rette, mantenimento del plesso e sviluppo della struttura per dare sostegno alle famiglie. Questo mi lascia basita. Quest’anno scade la convenzione che appalta la gestione del nido alla società Il Grillo Parlante. Stanno preparando il nuovo bando ma la situazione non è così semplice. Per prima cosa il Vice sindaco risponda apertamente alla domanda se verrà inserita la clausola sociale nel nuovo bando – chiede la Salanitri – La clausola sociale è una regola che dovrebbe essere inserita per la tutela del personale dipendente (maestre, cuoca e operatrici). Non è un obbligo di legge ma noi mamme ci teniamo moltissimo che le maestre che hanno seguito con amore e attenzione i nostri bambini continuino a farlo.
Non vogliamo aspettare fino a settembre per risolvere questo dubbio, e molti non avendo risposta stanno spostando i bimbi in altri asili o pensando di farlo.
Attualmente l’asilo ospita 20 bambini, essendo considerato nido il rapporto numerico 1/10.
Le maestre sono troppo poche per gestire tutti i bimbi, di cui la metà molto piccoli, non hanno mai pause neanche per fare pipì, bisogna sempre sperare che non si ammali nessuna di loro poiché non sono adeguatamente sostituite, sono stanche e perennemente sotto pressione.
Il 25% degli iscritti è a tariffa ridotta cioè pagano 70,50 di retta, prezzo con cui, forse, paghi solo i pasti. Vogliamo parlare della struttura? – continua la candidata pentastellata – Quando piove l’acqua si infiltra all’interno della struttura, ci sono solo 3 porte perfettamente funzionanti, il resto sono rotte, il giardino non è adeguato a dei bambini così piccoli poiché sono circondate da cordoli in cemento e i tombini sono pericolosi poiché più alti del terreno rischiano di far cadere i bimbi. Gli scalini esterni crollano,all’interno ci sono rigonfiamenti del pavimento per infiltrazioni.
Su questo punto chiedo nuovamente al Vice sindaco, a chi spettino le manutenzioni ordinarie e straordinarie, prendendo il comune un affitto abbastanza alto per la struttura.
Per la mensa, alcuni nidi espongono la lista dei fornitori, mettendo a conoscenza i genitori della provenienza dei cibi. In passato ci sono stati problemi legati alla consegna dei prodotti legati ad un cambio di fornitori e sarebbe corretto conoscere la provenienza dei prodotti.
Abbiamo fatto presente questi problemi, ma il Comune al nido è latitante.
Per esempio non si potrebbe intervenire favorendo l’acquisto del fresco a Km zero, magari incentivando l’economia del paese, comprando pane e carne presso i nostri negozi di vicinato?
Siamo sicuri che il Sindaco abbia fatto tutto il possibile, anche in termini di convenzioni vantaggiose ai comuni limitrofi? O si è preferito lasciare l’asilo mezzo vuoto piuttosto di abbassare la quota di partecipazione. Insomma se è questo il modo di dare sostegno alle famiglie, la mia risposta è no grazie – continua Salanitri alzando i toni – La gestione del nido in questi 4 anni ha visto l’amministrazione comunale totalmente assente. La propaganda elettorale non si fa a spese dei bambini e delle famiglie né illudendo le mamme». La risposta alla questione arriva dal sindaco Gianfranco Visca: «La Signora sa perfettamente, perché direttamente informata con altri genitori, che il sindaco sta seguendo con attenzione attraverso gli uffici il problema del nido e sa anche che vi sono stati degli incontri con i gestori e gli operatori dei cui risultati sarà informata non appena saranno chiarite le posizioni dei soggetti in gioco e del rispetto degli eventuali obblighi e doveri di qualsiasi tipo ovvero gestionale operativo e manutentivo di ognuno.
Ricordo e confermo alla signora ed agli altri genitori che il bando sarà redatto nell’assoluto rispetto delle leggi e norme vigenti quindi di ciò nulla da preoccuparsi – continua Visca – Rispondere esaustivamente da casa (con davanti un altro giorno festivo e l’impossibilità di verificare i documenti visti gli uffici chiusi) alle proposte e richieste della signora che cerca anche di addossare agli uffici responsabilità che degli stessi non sono e men che meno della parte politica. Un passaggio sul D.leg. 267/2000 non farebbe male se pensa di diventare consigliere o assessore.
Se poi invece la signora vuole farne una partita elettorale disconosce completamente ciò che la stessa mi disse un giorno non lontano davanti all’ingresso della biblioteca. Ma non credo perché la signora per come la conosco è una persona seria e corretta e spero che tale rimanga».