La posizione della maggioranza e quella dell’opposizione pentastellata
Nuovo regolamento della mensa scolastica approvato in consiglio comunale lunedì scorso. Prevista la possibilità di sospendere il servizio in caso di protratta morosità. Abbiamo chiesto delucidazioni sulle motivazioni di questa decisione al sindaco Visca: «Non possiamo tollerare ulteriormente una situazione come quella che c’è oggi. Ammonta a 80mila euro l’importo insoluto relativamente al servizio di mensa scolastica – e sottolinea – Noi tuteleremo assolutamente le fasce deboli, questo deve essere chiaro. Coloro che non pagano per mera dimenticanza saranno sollecitati ed avranno quindi modo mettersi in regola, come già accade oggi. Il problema è che alla lettera del Comune che segnala il mancato pagamento attualmente pochissimi rispondono (10 su cento), mentre il 60 per cento “reagisce” alla prima lettera inviata dal legale. Di fatto l’amministrazione si sta facendo anche carico di un pesante costo relativo agli oneri di riscossione coatta. Evidentemente sono molti quelli che non intendono pagare, nonostante la nostra amministrazione si faccia carico del 60% del costo del servizio. Annualmente ammonta a 604mila euro il costo mensa, dai quali 240mila pagati dal Comune. Un impegno importante che fa sì che le tariffe applicate siano le più basse in assoluto di tutto il circondario. Ciò nonostante ci sono almeno 80 famiglie, pari al 10% dei fruitori, che non pagano, e le cifre sono diventate importanti. Si tenga presente che di questo 10% pochissimi sono quelli dichiarati non abbienti, in reale situazione che rende loro impossibile pagare».
Quindi ora cosa prevede il nuovo regolamento? «In mancanza di pagamento, dopo una serie di richiami e solleciti, se permane l’insolvenza saremo costretti a sospendere il servizio. È stato suggerito di usare altri sistemi, quali il fermo macchina. Certamente faremo anche il fermo macchina per recuperare il pregresso, ma se noi continuiamo ad erogare il servizio parimenti continuiamo ad aumentare il credito. Bisogna conoscere le normative: la Corte dei Conti non tollera una situazione di questo genere, se si continua a dare il servizio a coloro che non pagano è l’amministrazione che viene chiamata a rispondere in prima persona dell’aver continuato ad erogare il servizio agli insolventi. La Pubblica Amministrazione è soggetta a vincoli e controlli ben precisi che deve rispettare, tra questi appunto quello di non poter continuare a fornire un servizio a chi insistentemente non ne paga il corrispettivo. Non possiamo scegliere, siamo obbligatoriamente tenuti a bloccare il servizio – e precisa – Altro discorso è la tutela delle persone che hanno realmente dei problemi. Abbiamo scelto di accollarci questo servizio sociale per le reali situazioni di necessità. Questo provvedimento non è rivolto alle undici famiglie che versano in questa reale condizione di bisogno, bensì le altre 70 famiglie che potrebbero pagare, e non lo fanno. In consiglio comunale il consigliere Tozzoli ha dichiarato che sono note famiglie che non pagano mensa, ma tutte le mattine non si negano la colazione al bar, che costa esattamente quanto costerebbe il pasto. Non ho elementi per valutare questa dichiarazione, ma è di tutta evidenza che sono davvero pochi quelli che veramente debbono essere tutelati essendo realmente impossibilitati a pagare»
La reazione delle opposizioni
Il Movimento 5 Stelle ha espresso voto contrario sul nuovo regolamento mensa approvato durante l’ultimo Consiglio Comunale – spiega il consigliere Massimo Bertero – Consideriamo inammissibile che si proceda con la sospensione del servizio mensa ai bambini anche quando i genitori non provvedono con tempestività al pagamento del servizio. Soprattutto considerato che il regolamento prevede la sospensione in situazione di morosità pari o superiori ad appena 30 € e dopo pochi giorni dallo stato di morosità (il 15 del mese del mancato pagamento). Riteniamo che questo problema sorto tra amministrazione e genitori non possa in nessun modo ledere i diritti dei bambini. Il regolamento risulta essere discriminatorio e non educativo per gli stessi alunni che non potranno comprendere, con la razionalità degli adulti (in questo caso irrazionalità), per quale motivo non potranno mangiare le stesse cose date ai propri compagni. L’amministrazione ha il dovere di distinguere coloro che non hanno potuto provvedere al pagamento per esigenze economiche da chi, pur potendoselo permettere, ha volontariamente deciso di non provvedere ai regolari versamenti. Il Comune ha tutti i mezzi legali per procedere al recupero contro i cosiddetti “furbetti”, anzi considerate le somme accumulate nel tempo la Giunta si sta muovendo estremamente in ritardo e nel modo sbagliato – conclude Bertero – Provvederemo ad esporre con idee concrete delle soluzioni al problema durante la serata che si terrà il 18/03/2016 al Marzanati in cui presenteremo le linee guide del programma elettorale del Movimento 5 Stelle Trofarello.
Sandra Pennacini – Roberto D’Uva