Centro – Una lobbies all’inglese per portare il nuovo ospedale unico nell’area Ex Besenzoni e Ferraresi, ai confini tra Cambiano e Trofarello. Promotore dell’iniziativa è Mario Cassardo che promette di presentare il progetto entro il 20 gennaio in un incontro pubblico ma che nel frattempo lancia il sasso nello stagno per vedere le reazioni. «L’area che proponiamo è di grande interesse e si presta molto allo scopo. è servita benissimo dalla tangenziale Torino Sud e dalla strada statale. Inoltre il casello della Trofarello-Chieri potrebbe tranquillamente trasformarsi in una piccola stazione ferroviaria che la collegherebbe alla linea metropolitana. Il nuovo ospedale avrebbe a disposizione un’area di 150 mila metri quadri per gli edifici ed i parcheggi. Sotto l’aspetto urbanistico l’area è destinata ad impianti produttivi compatibili con la residenza, benché sia interessata da due piani regolatori diversi. Può ospitare fino a 46 mila metri quadri di superficie coperta ad attività industriali anche suddivisi in differenti lotti mediante l’approvazione di uno strumento urbanistico esecutivo. La destinazione d’uso potrebbe essere modificata mediante una semplice variante urbanistica non strutturale. è anche già fornito di fogne bianche e nere. I due requisiti fondamentali per la scelta dell’area sono il fatto che non vada ad intaccare terreni all’agricoltura e che sia un’area baricentrica ai comuni su cui sorgono gli attuali tre ospedali esistenti – spiega Cassardo – Bene… l’area Besenzoni e Ferraresi, abbandonata dal 2004, di proprietà della famiglia Elia, che, ad un primo contatto, la cederebbe volentieri ad un prezzo accessibile, è già un’area urbanizzata e quindi non sacrificherebbe aree agricole e soprattutto è estremamente baricentrica. Dista 6,5 km dall’attuale ospedale di Moncalieri, 8,5 da quello di Chieri, 15 km da quello di Carmagnola. Ora si tratta di creare un movimento popolare per convincere la regione a scegliere quest’area sulle altre in lista. Il sindaco di Cambiano si è dichiarato possibilista votando una mozione presentata dal consigliere di opposizione Mammolito. Contrario invece il sindaco Visca che fa sapere tramite un comunicato stampa di ritenere «inopportuno tali iniziative che per nulla tengono in conto le reali e complesse esigenze dei cittadini dei quaranta Comuni che compongono l’ASLTO5».
Visca «si impegna ad operare ed a collaborare concretamente, con il Presidente della Conferenza dei Sindaci, Paolo Montagna, anche mettendo a disposizione tutte le conoscenze e gli atti recentemente compiuti da questa amministrazione che possano essere utili per lo studio della localizzazione, affinché i criteri stabiliti dal protocollo d’intesa, recentemente sottoscritto, che determinano le caratteristiche dell’area sulla quale dovrà essere costruito l’ospedale unico (baricentrica anche rispetto alla densità della popolazione, di facile accesso, dotata di servizi e rete di trasporti, rispettosa dei vincoli idrogeologici e ambientali anche al fine di evitare consumo di suolo) possano essere individuati a piena intelligenza e nei tempi stabiliti dal Presidente e dall’Assessore Regionale».
Roberto D’Uva