TROFARELLO – Le dichiarazioni di Emilia Tiso e Marco Cavaletto che si rincorrono in questi giorni stanno ingenerando non poca confusione nell’elettorato. Facciamo un breve riassunto delle puntante precedenti: ci eravamo lasciati con Emilia Tiso che si dichiarava candidata alla carica di sindaco sotto l’egida della lista civica Proposta. Poco dopo il PD locale identificava quale candidato Marco Cavaletto. Alcuni giorni dopo lo stesso Cavaletto precisava che all’interno di Proposta non si è ancora raggiunta la sintesi necessaria per esprimere un unico candidato, lasciando quindi uno spiraglio aperto ad ulteriori ipotesi.
Abbiamo tentato di capire come stanno le cose, domandando agli interessati se effettivamente la scelta del candidato fosse ancora in discussione e se fossero in programma delle elezioni primarie. Insomma, cos’è oggi Proposta e chi la rappresenta?
Parte a gamba tesa Marco Cavaletto: «La domanda su cosa sia oggi Proposta va fatta prioritariamente a chi dice di rappresentarla in consiglio comunale, o a quanti hanno coordinato il “movimento” fino ad oggi; ciò che avverto, da sostenitore e cittadino elettore di Proposta, è che il gruppo in consiglio comunale in questo momento non rappresenta più la base che l’ha eletto o almeno non ne rappresenta la maggioranza che, come me, vorrebbe venissero maggiormente sottolineati i contenuti fondativi del movimento Proposta, ad esempio con un atteggiamento meno compiacente nei confronti della Giunta – e prosegue – La mia candidatura ha una genesi diversa. Nasce dalla richiesta di gente comune. Sul mio nome c’è stata una convergenza di molti cittadini e tra loro di alcuni amici iscritti al PD. Se il PD locale vuole dare l’appoggio alla mia candidatura “indipendente” significa che i suoi militanti hanno intravisto nelle prime idee programmatiche, ma soprattutto nel metodo partecipativo promosso, forti elementi di continuità con le loro opinioni. Le primarie sono uno strumento di grande democrazia dal basso, ma nel nostro caso la scelta da parte della gente è già avvenuta. Gli amici di Proposta sono i benvenuti se convergono sulle nostre basi programmatiche».
Emilia Tiso non è da meno e risponde a tono: «Cominciamo a mettere in chiaro una cosa una volta per tutte. Gli unici che hanno titolo a parlare a nome di Proposta sono la sottoscritta, in qualità di capogruppo, e Luca Maggio, in qualità di consigliere. Tutti gli altri parlano solo per sé stessi. Io rappresento Proposta, sia per la carica che ricopro, sia per l’attività condotta in questi anni. Anni nei quali non ho mai avuto il piacere di veder partecipare attivamente taluni, che invece ora si arrogano il diritto di “essere Proposta”. La gente di Proposta, quella vera, ha individuato nella mia persona la continuità della lista, per questo motivo non esiste più alcuna discussione in merito a chi sia il candidato. Gli altri sono liberi di fare quello che preferiscono, ma non identificarsi in una lista civica, e sottolineo civica, che in questi anni ha portato avanti un progetto amministrativo con modalità ben precise. Quando ho iniziato il mio percorso in Proposta mi si è presentata una situazione molto chiara: un gruppo di persone pensanti, non una ammucchiata di partito. Solo per questo motivo ho accettato di impegnarmi e solo a queste condizioni continuerò. Questa è la vera etica di Proposta – e ancora – A quanti contestano il fatto che talvolta abbiamo votato a favore di proposte della maggioranza, rispondo con orgoglio che è proprio questo il punto, la diversità di approccio. Se un’idea è valida la sosteniamo, non importa chi ne sia l’autore. Noi non diciamo no a cose che possono essere a vantaggio della cittadinanza “per partito preso”, perché così ci viene imposto dall’alto. Noi ragioniamo su ogni problema, impegnandoci sino a trovare la migliore soluzione concretamente realizzabile. Il progetto di Proposta c’è. Le persone per portarlo avanti anche. Siamo aperti a qualsiasi collaborazione per migliorare, ampliare, condividere, ma chi si vuole avvicinare a noi deve avere piena coscienza del fatto che il nostro modo di lavorare si distingue in maniera assoluta da altri proprio in quanto totalmente libero dalle influenze e dalle pressioni dei partiti. Al centro del nostro operato saranno i cittadini trofarellesi, in ogni sfaccettatura, dai bambini agli anziani, nessuno escluso. Al centro, lo ripeto, le persone. I partiti? No grazie».