STAZIONE – Emergenza abitativa. Il segretario del PD di Trofarello Leonardo Di Vizio denuncia la situazione. «Oltre al caso della cancellazione dell’esenzione totale del pagamento delle tasse comunali per redditi da 0 a 7500 euro, a Trofarello c’è un’altra emergenza sociale esordisce Leonardo Di Vizio. Pare infatti che vi siano oltre una decina di nuclei familiari che sono in emergenza abitativa. Tra questi uno in particolare sarà soggetto a uno sfratto esecutivo nel mese di luglio e da quanto apprendiamo, l’unico intervento in programma previsto dalla Giunta è la collocazione dello stesso, per un breve periodo, in una struttura alberghiera, con un costo di circa 1.200 euro. Con la stessa spesa si potrebbe pagare l’affitto per 3-4 mensilità, soluzione peraltro prevista dalla delibera di giunta n° 79 del 2014 per le emergenze abitative, dove ben si evidenzia la possibilità di reperire alloggi idonei alla temporanea collocazione di sfrattati o persone in condizioni di emergenza abitativa da parte del Comune, attraverso la stipula di accordi o protocolli d’intesa con altri enti pubblici o con soggetti privati. Le tipologie di interventi previsti nella delibera ricalcano fedelmente le proposte fatte in Consiglio Comunale da parte del gruppo consiliare Proposta, quando a fine 2013 è stato presentato il Progetto Sociale Comunale, progetto bocciato dalla maggioranza. Considerate positive le possibilità previste nella delibera perché queste tipologie di interventi non vengono adottate e si preferisce spendere l’equivalente di alcuni mesi di affitto per pochi giorni di albergo? Saremmo grati all’assessore alle politiche sociali se volesse avere la cortesia di rispondere specificando l’intenzione della giunta al riguardo».
Il sindaco Visca risponde all’appunto di Di Vizio. «Noi abbiamo fino ad ora affrontato e risolto problemi di emergenza abitativa e li risolviamo man mano che si presentano. Fino ad oggi non ci sono stati appoggi in albergo come afferma Di Vizio. Un paio di anni fa c’è stato un caso di un cittadino ospitato in una struttura torinese. Vi ha alloggiato per parecchio tempo per una serie di motivi. L’attenzione nei confronti dell’emergenza abitativa è ancora in capo ai comuni. Il caso che fa emergere Di Vizio non è tanto un’emergenza abitativa quanto un’emergenza di reddito e quindi occorre gestirla in collaborazione con l’Unione dei Comuni. Troppo facile dire “non hanno fatto”. Guardiamo anche cosa abbiamo fatto per risolvere i problemi della città continua Visca. Vero che i casi si accumulano perché la situazione finanziaria è critica e la ripresa non è ancora quella che si afferma, però si sta cercando di venire incontro a tutte quelle che sono le necessità di queste persone e lo stiamo facendo con diligenza, attenzione e serietà».
Roberto D’Uva