
CENTRO – Il futuro del Trasporto Pubblico Locale (TPL) nel Chierese è stato al centro dell’incontro svoltosi martedì scorso in Regione, su iniziativa del Gruppo Imprese Chieresi (GIC) e alla presenza di numerosi sindaci del territorio. L’obiettivo è ambizioso: riorganizzare il servizio per renderlo più accessibile, efficace ed efficiente, migliorando la qualità della vita di cittadini e lavoratori e contribuendo alla competitività economica dell’area.
L’incontro ha visto la partecipazione di circa trenta sindaci dei Comuni compresi nel Sistema Locale del Lavoro 101, che rappresentano oltre 160 mila residenti tra il Chierese e il nord Astigiano. Presenti anche diversi imprenditori locali e le istituzioni regionali, con l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi che ha garantito il sostegno della Regione al progetto.
L’importanza del trasporto pubblico per il territorio
Il presidente del GIC, Dario Kafaie, ha sottolineato come il TPL sia una delle tre sfide cruciali del territorio per i prossimi dieci anni, insieme alle dinamiche demografiche e alla sanità, con il progetto dell’ospedale unico. «Il trasporto pubblico è fondamentale per colmare il gap di competitività di cui oggi soffrono le aziende del Chierese, rilanciando lo sviluppo e contrastando lo spopolamento. Se ci sentiamo e agiamo come un unico territorio, potremmo diventare un caso-studio da replicare in tutta Italia», ha dichiarato.
L’analisi tecnica è stata affidata alla professoressa Cristina Pronello, docente di Ingegneria dei Trasporti del Politecnico di Torino ed ex presidente dell’Agenzia per la Mobilità Piemontese, che ha evidenziato le criticità attuali del servizio. «Diverse aree del Chierese risultano oggi congestionate e con un’offerta di trasporto pubblico poco omogenea e scarsamente attrattiva. Emerge chiara la necessità di rivedere il servizio, basandosi su dati concreti relativi agli spostamenti, ai motivi di viaggio e alle destinazioni più richieste».
La proposta è quella di profilare gli utenti e le loro esigenze tramite indagini specifiche e la condivisione dei dati di mobility management delle aziende. «Serve un approccio su due livelli: da un lato coinvolgere le aziende affinché condividano i dati di mobilità dei propri dipendenti; dall’altro effettuare indagini puntuali nei vari Comuni per capire le reali necessità degli utenti», ha spiegato Pronello.
Un progetto condiviso tra Comuni, Regione e aziende
La raccolta dati sarà gestita attraverso una piattaforma smart condivisa, con il supporto dei sindaci nel coinvolgere i cittadini tramite questionari e strumenti digitali. L’obiettivo è ottenere informazioni dettagliate per ridisegnare il servizio di trasporto pubblico in base alle esigenze reali della popolazione.
L’ipotesi operativa prevede la creazione di una “task force” di sindaci, suddivisi in cinque aree omogenee, con i Comuni di Carmagnola, Chieri, Santena, Castelnuovo Don Bosco e Villanova d’Asti come capofila. Il costo dell’operazione è stimato in circa 250 mila euro, pari a 1,50 euro per abitante, una spesa che i Comuni hanno subito evidenziato come impegnativa. L’assessore ai Trasporti di Chieri, Andrea Limone, ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa: «Il progetto ci interessa molto e abbiamo urgenza di partire». Adriano Pizzo, sindaco di Pecetto Torinese, ha ribadito l’importanza del finanziamento richiesto, mentre Marco Ronco, imprenditore di Riva presso Chieri, ha evidenziato le difficoltà delle aziende nel trovare personale a causa delle carenze del trasporto pubblico.
Le dichiarazioni dell’assessore ai Trasporti Giorgio Miletto
L’assessore ai Trasporti Giorgio Miletto ha sottolineato la necessità di un impegno condiviso tra tutti gli attori coinvolti: «In seguito all’incontro venuto in Regione martedì, organizzato dal gruppo imprenditori del Chierese, sono emersi alcuni punti che vale la pena portare avanti per garantire un servizio di trasporto pubblico locale più efficiente. Questo incontro ha visto la partecipazione di molti Comuni, che hanno subito sottolineato il costo elevato dell’operazione: si parla di 1,50 euro a persona, una cifra impegnativa per le amministrazioni locali. Tuttavia, c’è stata un’apertura da parte della Regione. L’assessore Gabusi non ha specificato l’importo del contributo, ma ha assicurato che la Regione parteciperà alle spese». Miletto ha poi evidenziato l’importanza di un approccio collaborativo: «La chiave è che tutti contribuiscano: Comuni, Regione e aziende. Lavorando insieme, il costo diminuisce e i benefici per il territorio aumentano. Un servizio di trasporto pubblico efficiente permetterebbe di ridurre traffico e inquinamento, favorendo la mobilità di chi non ha altri mezzi di trasporto». Un’altra criticità è la difficoltà di ottenere dati affidabili sulla domanda di trasporto: «Quando si fanno statistiche, risponde solo il 2-3% delle persone, rendendo complicata la pianificazione di servizi mirati. Per questo si punterà su nuove strategie, come applicazioni e software innovativi, oltre ai tradizionali metodi di raccolta dati».
Infine, Miletto ha sottolineato l’urgenza di intervenire per garantire il diritto alla mobilità, in particolare ai giovani: «Uno dei problemi emersi è che la popolazione giovanile è in netto calo. Dobbiamo lavorare per garantire loro un trasporto pubblico adeguato per raggiungere scuole e posti di lavoro in modo comodo e puntuale».
L’impegno della Regione
L’incontro si è concluso con l’intervento dell’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi, che ha lodato il lavoro congiunto tra aziende e amministrazioni locali: «Questo è il momento giusto per i territori che vogliono progettare il proprio futuro. La Regione sta per rivedere l’intero sistema di TPL e uno studio come questo sarà fondamentale per garantire un servizio adeguato alle reali necessità della popolazione».
