Da Caserta a Torino e la storia di una famiglia numerosa: il Centenario di Giovanni Marotta

CENTRO – Un viaggio attraverso le radici, le passioni e le conquiste di un uomo e della sua famiglia, raccontato dai figli trofarellesi Vincenzo e Luigi Marotta. In occasione del centenario della nascita di Giovanni Marotta, i suoi figli hanno organizzato un evento commemorativo straordinario che ha unito parenti da ogni angolo del mondo, celebrando la vita di un uomo che ha lasciato un segno profondo nella sua famiglia e nella comunità. Nato ufficialmente il 1° gennaio 1925, ma realmente il 24 dicembre 1924, Giovanni visse i primi anni a Caserta, per poi trasferirsi in Piemonte nel 1960 insieme alla sua numerosa famiglia. Giovanni e sua moglie Anna Calliope hanno avuto nove figli: Giuseppe, Maria, Franco, Tonino, Luisa (scomparsa qualche anno fa), Damiano, Vincenzo, Luigi e Maddalena. Cresciuti a Caserta, si trasferirono a Torino in cerca di nuove opportunità, affrontando non poche difficoltà. “Mio padre e mia madre furono incredibili nella loro lungimiranza – racconta Vincenzo Marotta –. Affidarono al nostro fratello maggiore, Giuseppe, il compito di sondare il terreno in Piemonte. Nonostante i pregiudizi dell’epoca contro i meridionali, riuscì a trovare un lavoro e un appartamento, aprendo la strada al trasferimento dell’intera famiglia.”


Il percorso non fu semplice, ma la determinazione e l’unione familiare permisero a tutti di trovare il proprio posto nella nuova città. Giovanni trovò lavoro in un’impresa di pulizie, mentre i figli iniziarono il loro percorso scolastico e lavorativo. Il cuore dell’evento è stata una mostra fotografica che ha ripercorso la storia della famiglia Marotta attraverso immagini raccolte da parenti vicini e lontani. “Abbiamo voluto celebrare la vita di nostro padre attraverso i momenti che più lo rappresentavano – spiega Luigi –. C’erano foto di lui che cantava, una delle sue grandi passioni, e immagini dei matrimoni dei figli e dei nipoti, dove non mancava mai di esibirsi con il suo cavallo di battaglia, la canzone ‘Il Ciuccio’.” L’evento ha visto la partecipazione di oltre 60 persone, con un emozionante collegamento video con i parenti in Canada. “Abbiamo pianto di gioia – racconta Vincenzo –. Vedere la nostra cugina Rina, emigrata in Canada 50 anni fa, e conoscere i suoi figli è stato toccante. Pensare che una volta una telefonata richiedeva anni, mentre oggi ci siamo sentiti così vicini, è stato incredibile.” Oltre alla mostra fotografica, l’evento ha ospitato una raccolta di cimeli appartenuti a Giovanni, come il suo congedo militare, le coppe vinte giocando a bocce e una pergamena ricevuta al momento della pensione. Un altro punto forte è stata l’esposizione artistica, con dipinti di paesaggi e ritratti di Giovanni, realizzati da un fratello artista e da un’amica di famiglia. “Il ritratto fatto da Giuliana ci ha colpiti particolarmente – sottolinea Luigi –. Ha saputo catturare l’essenza di nostro padre dopo essersi fatta raccontare aneddoti su di lui.” Giovanni Marotta era un uomo lungimirante, generoso e devoto. “Amava la tecnologia – ricorda Vincenzo –. È stato il primo in paese ad avere una Vespa, un televisore e persino un registratore a bobina. Era anche un burlone: registrava le conversazioni di amici e parenti per poi farle riascoltare, suscitando risate e qualche scompiglio.” Era un uomo di fede, profondamente legato al Santuario di Montevergine e ai santi della sua terra natale. Ma soprattutto era un padre che metteva al primo posto l’istruzione dei figli. “Credeva fermamente nel valore dello studio – aggiunge Luigi –. Non era un uomo maschilista, anche se in linea con i tempi dava priorità ai maschi per lo studio. Ma ha sempre incoraggiato ognuno di noi a perseguire i propri sogni.” A testimonianza della vastità della famiglia Marotta, è stato creato un albero genealogico che include quattro generazioni. “Ci siamo divertiti a ricostruire le nostre radici – spiega Luigi –. Alla fine eravamo più di 60 persone riunite, e questo ci ha fatto riflettere su quanto grande sia il legame che ci unisce.” A coronamento dell’evento, è stato presentato un libro intitolato I Marotta, che racconta la storia della famiglia attraverso i racconti e gli episodi vissuti dai fratelli insieme ai genitori. “Scrivere questo libro è stato come fare un viaggio nel tempo – conclude Vincenzo –. È un regalo per noi e per le generazioni future, affinché non dimentichino mai da dove veniamo.” L’evento ha celebrato non solo il centenario di Giovanni Marotta, ma anche i valori di unione, resilienza e amore che hanno guidato la sua famiglia. Un esempio di come, nonostante le difficoltà, sia possibile costruire qualcosa di straordinario grazie alla forza dei legami familiari.