CENTRO – Definitiva pensione per Luciano Elettro, accompagnatore ufficiale dei bambini delle scuole elementari a bordo dello scuolabus. 83 anni compiuti, Elettro, ha svolto questo ruolo ininterrottamente per trent’anni. «Dal 1992 faccio volontariato e dal 1994 circa sono volontario sullo scuolabus. Andavo fino al Belvedere perché la corsa iniziava lì. Nel periodo del Covid ho svolto attività alla scuola materna Dionio e Steli per fare disinfettare le mani e la rilevazione della temperatura. Dopo questa pausa dei due anni ho ripreso il servizio per la discesa. Da un paio di settimane non posso più svolgere questo servizio perché mi hanno impiantato un pacemaker e mi hanno sconsigliato di fare sforzi. Allora ho deciso di dare le dimissioni dal servizio dell’Auser. Ho comunicato la stessa notizia anche alle maestre. Incontro molti bambini che accompagnano i loro figli e che prendevano il pulmino della scuola 15, 20 anni fa. La mia vita si riempie così di emozioni e caramelle. Un susseguirsi di generazioni di bimbi oggi adulti mi ricordano ancora con affetto» racconta, sottolineando l’impatto emotivo e affettuoso che il suo servizio ha avuto su di lui e sui giovani che ha accompagnato. Nato a Torino il 24 maggio 1941, ha iniziato a lavorare giovanissimo, a soli 14 anni, come operaio presso la Castor, storica azienda torinese produttrice di elettrodomestici. Vi ha lavorato fino al 1971, anno in cui è stato assunto alla Fiat, dove ha continuato la sua carriera fino al 1992, quando è andato in pensione. Ma il vero inizio della sua storia più significativa arriva nel 1996, con l’avvio di un lungo e appassionato percorso nel mondo del volontariato. Non si limita solo all’accompagnamento scolastico: a livello sociale, è un membro attivo dell’AVIS da quando, appena diciottenne, ha effettuato la sua prima donazione di sangue. Crede fermamente anche nel valore della donazione di organi e per questo motivo fa parte anche dell’AIDO. La sua disponibilità verso gli altri non si ferma mai, tanto che, nonostante il suo caratteristico modo di commentare ogni situazione – motivo per cui gli è stato affibbiato il soprannome “Brontolo” – è sempre pronto a dare una mano, a mettersi al servizio della comunità.
Nel 2010, la sua passione per il Natale lo porta a partecipare al gruppo “Trofarello Paese dei Presepi” nell’organizzazione delle visite dei bambini ai presepi durante il periodo natalizio. Nonostante non sia un Alpino, si tessera presso l’ANA di Trofarello, dove passa il poco tempo libero giocando a pinnacola con gli amici. La sua passione calcistica, poi, non conosce confini: grande tifoso della Juventus, non perde neanche una partita alla TV. Un esempio di vita dedicata al volontariato, al sostegno del prossimo, e a un amore incondizionato per la sua comunità.