CENTRO – Con l’aumento dell’uso delle biciclette elettriche, cresce anche la necessità di infrastrutture ciclabili adeguate che garantiscano la sicurezza e promuovano l’esercizio fisico all’aria aperta. Nella zona di Trofarello, Moncalieri, Cambiano, Santena e Chieri, i comuni stanno facendo importanti passi avanti per migliorare le piste ciclabili, ma c’è ancora molto da fare. Abbiamo intervistato Angelo Fiando titolare della azienda Smart Emotion. «Molte amministrazioni stanno installando indicazioni di percorsi ciclabili, la gran parte dei quali, sfruttano delle strade comunali esistenti, senza corsie riservate alle biciclette, con tutte le conseguenze sulla sicurezza che ne derivano e scoraggiando quindi l’uso a cui dovrebbero essere destinate – racconta Angelo Fiando – Certo la costruzione di piste ciclabili vere e proprie implica un impegno in risorse economiche decisamente superiore rispetto a disseminare le strade esistenti con relativa cartellonistica dedicata, ma se si vuole promuovere realisticamente l’uso della bicicletta è l’unica via. In realtà una soluzione intermedia in certi casi ci sarebbe: quella di sfruttare, quando possibile, le miriade di strade vicinali agricole, strade bianche di cui spesso in nostro territorio è costituito. In tal caso si tratterebbe, oltre a installare la già citata cartellonistica, di eseguire un minimo di interventi per rendere queste strade fruibili alla maggior parte del pubblico ciclo pedonale con una spesa decisamente inferiore rispetto ad una ciclabile ex-novo. L’utilizzo delle strade bianche esistenti avrebbe inoltre i vantaggi di non consumare ulteriore nuovo suolo e una maggiore compatibilità ambientale evitando l’utilizzo di asfalto, seppure a scapito di una maggiore manutenzione.
L’obiettivo che i comuni dovrebbero perseguire, e in piccola parte stanno facendo, è creare una rete ciclabile interconnessa che permetta ai residenti di muoversi in sicurezza da un comune all’altro, promuovendo al contempo un trasporto più sostenibile e salutare. Immaginiamo quali vantaggi ne avremmo se in tutta tranquillità e sicurezza potessimo muoverci in bici per raggiungere il centro di Torino o svolgere la maggior parte delle commissioni nei centri cittadini senza l’assillo del traffico e della ricerca spasmodica di un parcheggio. Già il parcheggio, in realtà questo è un problema che in parte riguarda anche le bici perché non esistono al momento dei luoghi in città deputati a tale scopo e soprattutto che possano garantire una certa sicurezza contro eventuali furti. Pensiamo per esempio a quanto potrebbe essere comodo un parcheggio per le bici alla stazione ferroviaria, munito di telecamere di video sorveglianza e robuste rastrelliere a cui poter legare le biciclette in modo sicuro – continua Fiando – L’uso delle bici a pedalata assistita oltre ad avvicinare sempre più persone al mondo delle due ruote è il vero propulsore, insieme alle piste ciclabili, alla diffusione di una mobilità urbana più consapevole, vicina all’ambiente e al mantenimento di un benessere psicofisico ottimale. Perché se è vero che le bici tradizionali per brevi tratti in pianura sono alla portata di quasi tutti, quando si devono affrontare lunghi tragitti, soprattutto in salita, pensiamo alle nostre splendide colline, ecco che le e-bike diventano la soluzione vincente. Infatti le bici a pedalata assistita se da un lato permettono di raggiungere obiettivi di viaggio in certi casi superiori alle proprie capacità o arrivare a destinazione ancora riposati, dall’altro, secondo recenti studi, è dimostrato che si ottengono gli stessi benefici salutari delle bici muscolari tradizionali – conclude l’imprenditore trofarellese aprendo una finastra sulle bici – Per quanto riguarda il mercato delle bici in generale, dopo periodi di carenze di prodotti e ricambi, adesso si sta assistendo ad un surplus di prodotti tali che l’offerta supera la domanda. Ecco quindi che molti costruttori e di conseguenza i relativi rivenditori si trovano in difficoltà in assenza di aiuti statali e in seguito al basso potere di acquisto dei salari dei clienti. La conseguenza positiva per gli utenti è che sia i costruttori che i negozi sono costretti in molti casi a vendere i prodotti a prezzo di costo pur di sopravvivere e pagare i fornitori».