CENTRO – E’ scomparso il 22 gennaio Virgilio Berruto. Il “professur”, come lo chiamavano in tanti in città. Un fine intellettuale che ha dato molto a Trofarello. Se ne è andato in punta di piedi, dopo un lungo periodo di malattia. Lascia la moglie Laura, il figlio Francesco, la nuora Giada e la nipotina Beatrice. Insegnante di materie letterarie a Testona, Poirino e Pecetto, Virgilio era stato uno dei promotori della realizzazione della biblioteca. Nel 2018 si era ammalato e da allora non si era più ripreso. Da giovane era stato portiere del Trofarello e grande amante della bicicletta. La passione per il calcio gli era rimasta. In particolare quella per la Juventus, quella delle foto in bianco e nero, con i veri campioni, senza soldi e senza sponsor. «Era un grande appassionato di cultura e tradizioni e molto legato al territorio – spiega il figlio Francesco – Molto legato anche alla comunità parrocchiale. A quante messe abbiamo partecipato e quante preghiere abbiamo recitato insieme? Di quanti Santi e profeti mi ha raccontato. Una persona con un grande livello intellettuale. Ogni giorno leggeva almeno tre giornali che ritagliava facendo un vero archivio di articoli su argomenti che riteneva importanti. Era appassionato anche di politica, anche se negli ultimi anni era un po’ deluso. Potrei stare qui per ore a raccontare tutte le cose che abbiamo fatto insieme e le passioni che mi ha tramandato, come quella per l’orto ed il giardino, l’amore per la terra e per gli animali, l’amore per le tradizioni piemontesi, soprattutto l’amore per i libri ed i quotidiani o ancora la passione per la musica, la letteratura e la grammatica – conclude Francesco che ha anche ricordato il papà al termine della cerimonia funebre con una tocante lettera Purtroppo la malattia gli ha levato quella frizzantezza intellettuale che per anni lo avevano caratterizzato». Lo ricorderemo così il “professur”. Due occhi azzurri ed una nobiltà d’animo fuori dal comune.
Giacomo D’UVA