CENTRO – Dopo due decenni di appassionato servizio come Griota, la maschera tradizionale che porta il nome di Trofarello in ogni angolo del Piemonte, Azzurra Ubertino si prepara a passare il testimone. La sua dedizione al ruolo ha reso la Griota un simbolo tangibile del patrimonio culturale locale. Il motivo di questa temporanea interruzione è la gravidanza di Azzurra, attualmente al settimo mese, in attesa di accogliere nel mondo un maschietto che risponderà al nome di Devid. Il padre, Ermanno, anima del gruppo storico Conti Vagnone, condivide il profondo legame di Azzurra con la comunità e il ruolo della Griota. «Ha cambiato qualche Monsu Briquet, ma ha sempre svolto questo ruolo molto volentieri» commenta Ermanno. «È sempre molto felice di partecipare, ha portato avanti questo impegno e ha conosciuto molte persone». Nonostante la pausa temporanea, Azzurra continua a essere coinvolta nella comunità, lavorando oggi in una azienda di consulenza software e portando avanti il suo impegno nei confronti della tradizione e della cultura locale. Ermanno, oltre ad essere il padre di Azzurra, riveste il ruolo di Gastaldo nel gruppo storico Conti Vagnone. Parlando del suo impegno, afferma: «Io invece continuerò a svolgere il mio compito come Gastaldo, che ha sempre rappresentato il paese nelle varie comparsate nelle diverse città. Il Gastaldo non è una maschera ma un personaggio storico: un rappresentante del Barbarossa». Ermanno spiega anche il ruolo amministrativo del Gastaldo nel passato, agendo come tramite tra la popolazione e l’amministrazione. «C’è stata poi il passaggio al personaggio del campo dei Templari, che porterò avanti fino a quando gli Alpini mi daranno il supporto logistico».