CENTRO – La situazione mediorentale esplosiva che si è venuta a creare con la guerra tra Palestina e Israele ha infervorato in città molti animi. Nadia Gecchele ha preso carta e penna e scritto queste considerazioni: «Nello scorso mese di luglio con amici abbiamo fatto un viaggio in palestina. Il viaggio era proposto ed organizzato da pax christi (movimento cattolico internazionale per la pace) – commenta Nadia Gecchele – Un viaggio di conoscenza in palestina ed israele ricco di incontri, luoghi, esperienze, volti, visite e confronti che ha permesso la visita a luoghi santi ma anche all’incontro con la popolazione di citta’ e villaggi. Immersi nelle realta’ vive.
Le notizie terribili di questi ultimi giorni che giungono da tg, giornali e social vari mi hanno fatto riflettere su quanto ho visto e sentito in questo viaggio e che vorrei raccontare ma lo faro’ con tanti se…..
Se nel tuo giardino improvvisamente costruissero un muro che lo separa dalla tua casa…
Se non potessi utilizzare l’acqua che ti serve poiche’ razionata mentre il colone tuo vicino ne ha a volonta’…
Se per uscire da casa e andare a scuola o al lavoro dovessi improvvisamente superare dei ceck point illegali che ti costringono a lunghe code per superarli e talvolta, senza ragione, ad impedirti di superarli e quindi di dover far ritorno a casa…
Se fossi costretto improvvisamente ad utilizzare un’unica strada per raggiungere il centro citta’ poiche’ tutte le altre sono destinate ai coloni ebrei e tu non puoi neppure transitare…
Se i tuoi figli per andare a scuola dovessero essere accompagnati e sorvegliati da volontari (operazione colomba) per evitare di essere presi a sassate dai coloni ebrei…
Se fossi cacciato dalla tua casa che viene destinata ad una famiglia di coloni che non solo la abita ma ne utilizza anche il mobilio…
Se nelle strade dove si affacciano le tue abitazioni fossi costretto a costruire tetti di reti metalliche per evitare la spazzatura che i coloni ebrei lanciano dai loro appartamenti…
Se nel tuo paese ci fossero due leggi che giudicano in modo differente i medesimi reati…
Se per costringerti ad abbandonare il tuo terreno sradicassero tutti gli alberi, gli ulivi che vi dimorano e che sono per te lavoro e quindi vita…
Avresti ancora pazienza? – si chiede concludendo la sua riflessione la Gecchele – Di questa esplosione di dolore, morte e distruzione siamo responsabili . Una comunità internazionale impotente, complice ed omertosa nei confronti della politica illegale che israele conduce da anni.
Chiudo prendendo a prestito le parole del maestro De andrè “per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti”».