CENTRO – I 5 Stelle raccolgono le firme per “Liberi subito”. «Nell’estate 2021 una massiccia mobilitazione di attivisti e militanti dell’Associazione “Luca Coscioni” e di volontari della società civile ha consentito che venissero raccolte, in poche settimane, ben un milione e 240 mila firme a favore dell’eutanasia legale, ossia dell’abrogazione, parziale, dell’art. 579 del codice penale che punisce il cosiddetto reato di omicidio del consenziente. A quel risultato straordinario contribuirono anche decine di cittadini trofarellesi che si recarono ai banchetti organizzati dai consiglieri comunali del M5S insieme agli attivisti dell’associazione – spiega Anna Friscia – Il quesito referendario, tuttavia, venne respinto nel febbraio 2022 dalla Corte costituzionale che, pur rigettandolo, richiamò nuovamente le forze politiche a legiferare in materia. Dinnanzi all’inerzia del Parlamento, l’Associazione “Luca Coscioni” ha deciso di continuare la sua azione a favore del fine vita, per garantire una morte dignitosa, e ha promosso una nuova campagna di raccolta firme, basata su un’altra significativa decisione presa ancora una volta dalla Corte costituzionale. La sentenza n. 242/2019 della Consulta, nota anche come sentenza Cappato/Antoniani (meglio noto come DJ Fabo), infatti, ha riconosciuto la legittimità dell’aiuto medico alla morte volontaria, il cosiddetto “suicidio medicalmente assistito”, che è consentito in Italia alle persone gravemente malate che possiedono i requisiti previsti dalla Consulta. Il 1 marzo, pertanto, è stata depositata presso gli uffici legislativi del Consiglio regionale del Piemonte una proposta di legge di iniziativa popolare, denominata “Liberi subito”, che non introduce un nuovo diritto, ma prevede l’esigibilità di quel diritto al suicidio medicalmente assistito riconosciuto dalla sentenza n. 242/2019. Il Servizio Sanitario, tuttavia, non garantisce procedure chiare e tempi certi per effettuare le verifiche preliminari necessarie per soddisfare la richiesta delle persone malate che hanno diritto a porre fine alla propria vita, costringendole a trafile legali e burocratiche faragginose ed estenuanti, com’è accaduto nelle Marche a Mario, al secolo Federico Carboni, primo caso di suicidio medicalmente assistito in Italia, che ha impiegato 20 mesi prima di poter esercitare quel diritto riconosciutogli dalla Corte costituzionale. Per impedire che casi analoghi si ripetano, per ora solo in tre Regioni, Piemonte, Veneto e Abruzzo, è ripartita, in ossequio alle competenze regionali in materia di sanità, la raccolta di firme per la proposta di legge “Liberi subito” e il M5S di Trofarello non si è sottratto a questa nuova sfida e ha organizzato un banchetto in piazzetta San Giuseppe per sabato 18 marzo, dalle ore 15.00 alle ore 18.00».