Nasce tra le mura di casa in città la piccola Cloe: due chili e 850 grammi di voglia di venire al mondo

CENTRO – Due chili e 850 grammi di voglia di vivere. Tanta voglia di venire al mondo che la piccola Cloe Pennone non ha voluto aspettare un minuro di più nascendo in casa. Una storia a lieto fine che risale al 29 settembre quando la piccola è venuta alla luce in casa, senza voler minimamente aspettare digiungere in ospedale. Alessia Vidoni e Giovanni Pennone, entrambi di 42 anni, classe 1980. genitori di Gioele e Cloe Pennone, vivono a Trofarello dal 2007, lei è impiegata pubblica al centro per l’impiego di moncalieri, lui è impiegato in un’azienda informatica (CSI) e fa l’aiutante alla scuola calcio di Trofarello dove Gioele gioca.


«La nascita a Trofarello non è stata una cosa programmata, il 29 Settembre mentre seguivo gli allenamenti di Gioele siamo stati colti impreparati, una volta finiti gli allenamenti siamo tornati a casa e abbiamo proseguito la serata con la massima calma, la situazione è degenerata dopo cena e dopo mezz’ora Cloe era nata. Siamo stati assistiti da una nostra amica ostetrica, Giuseppina Mosella, e abbiamo potuto contare sull’aiuto di mia madre, che non appena avvertita ci ha raggiunti da Cambiano e dai vicini di casa, che hanno tenuto Gioele e hanno aspettato in strada l’arrivo dell’ambulanza. Una volta nata abbiamo raggiunto l’ospedale, dove si sono svolte le normali procedure. Ci teniamo a ringraziare tutte le persone che sono state presenti e coinvolte. Il fratellino era super emozionato. Da solo se ne era andato al piano superiore dai vicini prima del parto. Dopo il parto lo abbiamo fatto chiamare. Ha preso la sorellina in braccio ed ha tirato fuori tutta l’emozione. E’ stata una bellissima esperienza, piena di adrenalina. Il giorno dopo Gioele ha raccontato ai suoi compagni quest’avventura che si porterà certamente per tutta la vita». «Si tratta di un evento che non accadeva in città da ben 20 anni – commenta il sindaco Stefano Napoletano – Una lietissima notizia che ci ha fatto molto piacere. L’ho scoperto il 3 ottobre nella giornata della festa dell’Oratorio. Mi sono congratulato con i genitori per questa nuova vita che sboccia». Giacomo D’Uva





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