CENTRO – Una delegazione trofarellese a Roma per partecipare alla marcia della pace sabato mattina. «Un lungo serpentone che da piazza della Repubblica ha raggiunto piazza San Giovanni. Una marea di gente incredibile, tanto che quando sono iniziati i primi interventi dal palco di piazza San Giovanni la coda del corteo era ancora ferma alla partenza – commenta Fiorenza Toaldo – Una moltitudine di bandiere di tutti i colori: arcobaleno della Pace, rosse del Sindacato CGIL, bianche delle Acli, blu della comunità di Sant’Egidio ed il tricolore italiano dell’Anpi. Tantissime persone: i giovani degli Scout Agesci, famiglie con bambini, studenti, pensionati, lavoratori, la comunità Ucraina di Roma, i politici senza bandiere di partito ed anche un piccolo gruppo di Rom e Sinti.
Da Trofarello siamo partiti in quattro. Inizialmente ci siamo accodati allo spezzone dell’ANPI, però, notando che il corteo alle 14 non era ancora partito, ci siamo incamminati con l’intenzione di raggiungere più velocemente piazza San Giovanni. Abbiamo così potuto ascoltare la maggior parte degli interventi, tra cui quelli del Presidente dell’Anpi, di un ragazzo della provincia di Torino, vittima 10 anni fa di un ordigno bellico della seconda guerra mondiale che gli ha causato la perdita di un braccio e della vista, di una ragazza iraniana, di Andrea Riccardi della comunità di Sant’Egidio, di Landini della CGIL e tanti altri. Tra tutti – conclude la Toaldo – il discorso che mi è parso un vero e proprio programma politico è stato quello di don Ciotti, che ha indicato in modo puntuale le ingiustizie economiche e sociali, affermando “che la povertà è un reato contro la dignità delle persone, è un crimine di civiltà, ma la speranza dunque l’immigrazione non è reato chiedendo alla politica che faccia la propria parte garantendo Giustizia Sociale».