Una lunga pedalata di 694 chilometri da Trofarello a Padova, per lo più lungo le sponde del Po, dell’Oglio, dell’Adige e del Brenta. Protagonista di questa lunga traversata padana sarà un determinato gruppo di ciclisti locali, capitanati da Daniele Albertin, che ha curato ogni piccolo particolare dell’avventura a due ruote a pedali: Matteo Alladio, Stefano Cavaletto, Dario Dalmasso, Stefano Dalmasso e Davide Penno. Si parte domenica 4 settembre da Trofarello e attraverso 8 tappe i sei intrepidi ciclisti raggiungeranno la città di Sant’Antonio. Ma come vi è venuto in mente di attraversare la pianura padana in bicicletta? «Il progetto è nato prima della pandemia. Siamo abbastanza abituati a imprese ciclistiche – racconta Daniele Albertin, messo comunale e organizzatore minuzioso del viaggio – Abbiamo fatto diverse uscite insieme a Dario Dalmasso, Vito Mistrulli e Miro Perni. Al termine di uno di questi viaggi Dario mi propose di preparare la Trofarello-Venezia. Durante il Covid ed i lockdown ho preparato le diverse tappe studiando i percorsi lungo i fiumi che attraversano la pianura padana e pianificando le permanenze nei vari paesi dove ci fermeremo per trascorrere la notte. Un annetto di preparazione per arrivare fino a Padova. Arrivare a Padova è stata una scelta che ci permetterà di vedere tutte le ville Venete costeggiando il fiume Brenta». Vediamo le tappe singolarmente? «Domenica 4 settembre si parte da Trofarello e si arriva fino a Casale Monferrato, un po’ di ciclabile, un po’ di statale ed un po’ di strade alternative in campagna per evitare il traffico. Utilizzeremo anche alcuni tratti della la ciclovia in fase di progettazione “VENTO”, il percorso ciclabile turistico per collegare Torino con Venezia, un tracciato di circa 680 chilometri lungo il Po. Da Casale Monferrato il secondo giorno, coprendo l’Oltrepo Pavese, andremo a Borgo di Porana, alle porte di Piacenza. Il 6 settembre da Porana andremo, con la terza tappa, sempre affiancando il Po, a San Nazzaro, percorrendo anche un pezzetto di via Emilia. San Nazzaro è un altro paesino sul Po, sito dopo Caorso. Il giorno successivo inizieremo ad attraversare le zone Verdiane. Passeremo proprio davanti alla casa di Giuseppe Verdi. Proseguiremo lungo il Po per arrivare a Brescello, dove sono state ambientate le vicende di Peppone e don Camillo dalla fervida immaginazione di Giovannino Guareschi. Arriveremo a Boretto. Tutte le tappe in linea di massima saranno di una ottantina di chilometri. Al contrario la tappa da Boretto a Occhiobello del 10 settembre sarà quella più lunga di 127 chilometri. Qui attraverseremo una parte del Mantovano, supereremo il ponte di barche sull’Oglio e continueremo sull’argine del Po fino a Occhiobello, in provincia di Rovigo. Ad Occhiobello faremo due giorni di pausa, per un po’ di riposo e per la visita della città di Ferrara, riconosciuta dall’Unesco come città delle biciclette – continuano Daniele Albertin e Dario Dalmasso – Il giorno successivo ci porterà in pieno delta di Po, costeggiando interamente il fiume dal lato veneto. Arriveremo in un altro paesino sperso nelle campagne: Boccasette. Nella penultima tappa passeremo attraverso riserve del Po di levante. Arriveremo a costeggiare l’Adige, arrivando a Sottomarina che è una frazione di Chioggia. Visiteremo l’isola della Laguna Veneta di Pellestrina. Da lì decideremo se andare verso il porto principale di Venezia o prendere il traghetto per Fusina per poi dirigerci verso Padova. A Padova il 12 settembre lasceremo bici e bagagli per poi partire il giorno successivo in treno verso casa. In totale 8 tappe e 694 chilometri». Tutto il viaggio sarà archiviato fotograficamente da Miro Perni. L’eventuale assistenza medica sarà garantita da Davide Penno, medico in questa occasione in veste di ciclista. Città seguirà il viaggio dei sei ciclisti con spot video serali che gli intrepidi sportivi invieranno alla redazione.