Una macchina da guerra che scala le montagne

CENTRO – Si è piazzata quinta alla Hero delle Dolomiti, che si è svolta sabato 18 giugno. Carlo Maffeo, capitano del gruppo ciclistico locale “I Frustagume” la definisce una macchina da guerra che, quando è sulla bicicletta, non ferma più nessuno. Jessica Diano, 36 anni, sposata con Davide e due figli di 2 e 4 anni, Maddalena e Rachele, cassiera all’Eurospar, ex titolare del bar La Torrefazione, ha una passione per la bicicletta da una vita. Da una quindicina d’anni in modo assiduo tanto da aderire al gruppo “I Frustagume”. Da circa 5 invece si è appassionata alla Mountain Bike. «Con questo gruppo di appassionati di Mountain è nato il primo amore. Così ho abbandonato i giri con la bici su strada per i sentieri ed i boschi. Con Alberto Tarertto. mio socio/amico/fratello, come lo definisco spesso, ci siamo buttati in questa avventura: lla Hero, una gara internazionale molto dura ed impegnativa che si fa sulle Dolomiti. Partenza da Selva di Valgardena con tre passi montani attorno al gruppo del Sella con ritorno a Selva. Ci siamo buttati in questa che definisco una avventura perché è impegnativa, lunga, difficile. 60 chilometri con 3200 metri di dislivello. Il percorso che abbiamo coperto noi. C’è anche una versione più difficile ed impegnativa con 64 chilometri ed oltre 4mila metri di dislivello. L’obiettivo era arrivare al traguardo. Riuscire a farla.

Sono arrivata quinta per la mia categoria. Soddisfatta per averla realizzata. Vuol dire che ci siamo preparati bene. A parte il fatto che si tratta di luoghi veramente fantastici con delle viste mozzafiato da cartolina. Le partenze erano scaglionate e divisi per età e sesso si partiva in griglia. Questo è stato il nostro obbiettivo annuale. Decisamente grande rispetto al nostro solito standard. Sono infatti montagne alte e difficili». Quanto allenamento richiede un’impresa simile? «Naturalmente è proporzionale al tempo a mia disposizione. Lavoro, sono mamma di due bambine. Mio marito ha una pazienza infinita. I nonni poi ci danno una grossa mano. Cerco di incastrare gli impegni». Cosa provaquando va in bicicletta? «A parte essere un divertimento che è la base. Obbiettivamente aiuta ad andare avanti nella rputine di tutti i giorni. è la mia valvola di sfogo. Senza sarebbe un po’ dura. A parer mio tutti dovrebbero avere una valvola di sfogo. Per me è la bici».

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