CENTRO – Si torna a parlare di quadri danneggiati e di risarcimenti milionari in consiglio comunale con una primissima spesa di altri 10mila euro di consulenza. «Nei prossimi giorni il consiglio comunale verrà chiamato a approvare una delibera per coprire una spesa di 7mila euro a favore di una società di consulenza che dovrebbe aiutare l’Amministrazione ad assumere la decisione più opportuna per dipanare la matassa legata al danno verificatosi nei locali interrati di una azienda dell’area industriale invasa dalle acque meteoriche causate da una alluvione». La vicenda è nota. Nei locali interrati della Geodis entrò l’acqua causando gravi danni. «Inutile oggi recriminare per quell’evento che purtroppo è capitato. Possiamo però recriminare sui motivi che hanno portato il nostro comune in una situazione debitoria per oltre 4 milioni di euro – esordisce Marco Cavaletto – Intento poniamoci due semplici domande.
Perché l’azienda ha depositato in un locale interrato quadri del valore di 16milioni di euro? perché la stessa azienda non si è assicurata di avere le pompe idrovore funzionanti (perché le pompe c’erano ma con la pioggia l’energia elettrica è saltata e quindi esse non hanno funzionato)?
Ma la questione all’ordine del giorno però non riguarda il danno subito o chi debba pagare, riguarda al contrario in che modo il comune potrà far fronte, pur non avendo questa somma disponibile.
Il comune deve pagare ma non potendo esso fallire (come succederebbe a qualsiasi impresa privata) deve trovare una soluzione per la quale occorre avere solide basi». Secondo “Noi” come bisognerebbe agire? «La legge dà alcune possibili soluzioni e in ogni caso sia la Corte dei Conti sia in misura minore la Prefettura possono contribuire a trovare la strada più opportuna (come il cosiddetto pre-dissesto).
Sappiamo che l’Amministrazione ha già accantonato una somma pari ad oltre 62mila euro per pagare gli avvocati che in sede civile dovranno perorare la causa del Comune in Appello, somma adeguata ancorché alta!
Ciò che non è chiaro è il motivo per cui dopo la Corte dei Conti (alla quale il Comune si sarà certamente rivolto) e la Prefettura, senza contare le personali esperienze di sindaco, assessori e Segretario comunale, sia necessario rivolgersi ad una società di consulenza per analizzare le “diverse possibili soluzioni in un ambito normativo molto complesso ed articolato per il quale è bene agire in un’ottica di efficienza, efficacia ed economicità”.
La giunta, non affidandosi esclusivamente a Corte dei Conti, Prefettura e esperienze varie interne all’ente, ha ritenuto opportuno affidare ad un soggetto esterno una consulenza per l’analisi della questione in essere. La società interpellata per la sua attività professionale di consulenza, costerà ai cittadini altri 7mila euro ( oltre iva e oneri fiscali), e mille euro per spese di trasferta».
«L’affidamento a questa società di consulenza può essere letto come una ammissione di debolezza e pertanto di sfiducia nelle capacità degli organi del Comune, sfiducia che gli stessi amministratori nutrono nei propri confronti – interviene Luca Maggio – Non è così, certamente (in ogni caso è opportuno andare a consultare i curricula degli assessori in carica), perché diversamente sindaco e giunta dovrebbero rassegnare le dimissioni.
Ma allora perché spendere altri circa 10mila euro di consulenze, trasferte, a cui si sommano gli oltre 60mila euro di avvocati per poi andare a pagare, speriamo di no, un danno di 4 milioni di euro?» si chiedono i consiglieri di Noi. «E’ proprio necessario, sapendo che in caso di conferma in appello della sentenza di primo grado espressa dal Tribunale di Milano il Sindaco e la Giunta dovranno spiegare come ridurre all’osso i servizi – concludono Cavaletto ed il capogruppo Laura Sandrone – e soprattutto come aumentare sino al massimo consentito per legge tutte le tariffe comunali».