CENTRO – E’ impegnato su più fronti il gruppo NOI Trofarello che ha presentato al Sindaco ed alla Presidente del Consiglio comunale una proposta di mozione che i consiglieri si augurano venga condivisa già nel prossimo Consiglio comunale. «Il tema è molto sentito e quello di NOI Trofarello è un pressante invito al Parlamento perché acceleri i tempi della discussione sulla legge relativa al cosiddetto “fine vita” che ormai da anni è ferma, nonostante le prese di posizione da parte di molti politici e soprattutto dopo le iniziative referendarie dell’estate scorsa – esordisce Marco Cavaletto – Come è noto la Legge n. 219/2017 “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento” tutela l’autodeterminazione della persona e stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo di consenso libero e informato della persona interessata, tranne nei casi espressamente previsti per legge».
«Eppure i cittadini italiani hanno avuto modo di esprimere l’urgenza perché anche nel nostro Paese possa esserci uno strumento legislativo adeguato ai problemi che affliggono migliaia di persone, in gravi condizioni di salute e che non possono decidere liberamente sul proprio destino – interviene il capogruppo Laura Sandrone – Molti cittadini ricorderanno come la proposta di referendum sull’eutanasia legale sia stata firmata l’estate scorsa da oltre un 1.230.000 cittadini tra cui oltre quarantaduemila della provincia di Torino e da circa un centinaio di cittadini di Trofarello ma come è risaputo essa è stata giudicata inammissibile dalla Corte Costituzionale che ha nuovamente esortato il Parlamento a occuparsi del tema».
«Ricordiamo – interviene il consigliere Luca Maggio – come nel 2006 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha dichiarato, in risposta alla lettera di Piergiorgio Welby, “…ingiustificabile un atteggiamento di silenzio da parte del Parlamento sul tema del fine vita.
Sul tema in tutto il Paese si è sviluppato un forte dibattito soprattutto dopo che Marco Cappato fu processato e assolto per il caso di Dj Fabo che innescò la valutazione e la successiva sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale che ha legalizzato in Italia l’aiuto al suicidio in specifici casi spronando il Parlamento a legiferare».
«Con questa mozione – chiudono Sandrone, Cavaletto e Maggio – chiediamo al sindaco ed alla Presidente del Consiglio comunale di farsi portavoce presso la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, inviando, a nome dei cittadini trofarellesi, il testo della Mozione presentata, che ci auguriamo venga approvata all’unanimità, affinché venga licenziata quanto prima una legge sul fine vita nel pieno rispetto delle indicazioni date dalla Corte Costituzionale sulla punibilità dell’aiuto al suicidio nell’ordinanza 207/2018 e 242/2019».
Nella mozione viene chiesto di trasmettere il documento anche ai Presidenti delle Commissioni Affari Sociali e Sanità alla Camera, Sanità del Senato ed Affari Costituzionali e Giustizia di Camera e Senato.