Addio a Mauro Borgarello. Esempio
di passione per la vita, vissuta al 100%

VALLE SAUGLIO – Una vita piena, a tutto tondo, vissuta a 360 gradi tra la passione per la famiglia, il Toro e la sua Valle Sauglio. E’ in sintesi la vita di Mauro Borgarello, scomparso all’improvviso, martedì scorso a 65 anni. Una sintesi che comunque gli farebbe torto perché, prendendo in esame tutti gli aspetti della sua intensa vita, non basterebbero mille pagine per raccontare tutte le cose che ha realizzato in città. Scaviamo nella sua esistenza attraverso la cugina Luisa Giotto e l’amico di sempre, Vito Cappa. «Intanto bisogna dire che Mauro è stato, sotto tutti gli aspetti, sempre un punto di riferimento. Lui c’era sempre, e per tutti, per qualsiasi cosa. Sposato con Patrizia, lascia la figlia, Elena, il nipotino Enea e la mamma Carla. Da poco era andato in pensione, dopo 45 anni di lavoro come dirigente d’azienda in imprese metalmeccaniche e consulente, fino all’ultimo impegno, che lo aveva visto ricoprire il ruolo di amministratore delegato. Come in tutte le cose Mauro era totalizzante e quando si prendeva un impegno lo portava avanti bene con grande professionalità, senza lasciare nulla al caso». Aveva avuto anche un trascorso in politica? «Certo. Noi ci siamo conosciuti proprio da giovani in questo ambito. Negli anni ‘80. Credo sia stato uno dei più giovani consiglieri comunali seduto tra i banchi del consiglio con i suoi 19 anni» spiega Cappa. «Nel 1982 era stato segretario del Partito Comunista – puntualizza la cugina Luisa – Una fase importante della sua vita». «E poi c’era la sua comunità. Quello che ha dato a Valle Sauglio è impressionante. Per lui la comunità, il progetto dell’associazione, quello che riguarda le sue radici, dalla cultura della terra» interviene Cappa. «Per non parlare della realizzazione della radio “VS”, una delle prime radio libere che stavano sorgendo in quegli anni – ricorda ancora Luisa Giotto, scavando nella memoria – Ci era stata messa a disposizione una camera sopra la Ghiacciaia, il locale di Valle Sauglio. In quel luogo avevamo messo su la prima sede. Poi c’eravamo spostati a Santena. C’era una bella programmazione e si cercava di trasmettere 24 ore al giorno. Ognuno faceva una parte in base alle proprie passioni musicali. Ma la prima fase della vita associativa di Mauro è sicuramente rappresentata dalla sua passione per il calcio. Giovannissimo infatti aveva organizzato la squadra di calcio di Valle Sauglio, spianando uno spazio nella località che oggi porta il nome della Giassera, una vecchia cava, per realizzare un campo di calcio. c’era un vecchio pullman che faceva da spogliatoio. E lì era stata costituita l’associazione sportiva Valle Sauglio dove si disputavano partite e lunghissimi campionati e sfide infinite con Trofarello». Possiamo dimenticare la passione per la cucina che lo ha contraddistinto anche nelle attività dell’A.R Valle Sauglio? «Assolutamente no – risponde Cappa – Amava mangiare bene ed amava il buon vino. Eravamo l’anima della parte organizzativa e gastronomica dell’associazione. Mauro lascia veramente un vuoto incolmabile. Era una punto di riferimento per tante situazioni. Lui partecipava molto anche ai dibattiti, sui social, su tutto quello che accadeva in città. Ogni volta che c’erano le elezioni veniva chiamato per dare il proprio contributo con il proprio pensiero e verificare eventuali necessità della popolazione della frazione. Mauro era una persona molto sociale: oltre alla sua famiglia, la comunità era la cosa più importante, fondamentale. Teneva moltissimo al progetto dell’Ar Valle Sauglio». Un carattere forte? «Mauro è stata una delle persone più giuste ed oneste che abbia mai conosciuto. Aveva una determinazione impressionante. Difendeva le proprie idee con la dialettica e la discussione. Con lui era impossibile litigare, le discussioni che potevano nascere erano certamente dure ma assolutamente sane. Mauro è stata una persona speciale. Non solo per noi ma per tutti coloro che lo hanno conosciuto. Ne abbiamo avuto la prova giovedì, in occasione del suo funerale. C’erano tutte le anime del paese che lo hanno incontrato. Nonostante questo carattere apparente burbero era di una sensibilità incredibile era una persona dolcissima. Che si impegnava al massimo in qualunque cosa facesse». «Una persona speciale – chiudono Luisa e Vito – che si farà ricordare per molto tempo».

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