CENTRO – Il coordinatore Torinese di + Europa interviene sulla dtammatica vicenda dell’invasione Ucraina. «In questi giorni i partiti torinesi sono stati più volte chiamati ad organizzare o anche soltanto a partecipare a numerose iniziative nelle piazze torinesi per scongiurare la guerra, in nome di una invocata pace nell’Ucraina oggi invasa da truppe e mezzi corrazzati russi – esordisce Marco Cavaletto, Coordinatore +Europa Torino – Come +Europa Torino ci siamo attivati, in sintonia con il Console onorario di Torino, per rispondere in termini anche organizzativi; la manifestazione di domenica scorsa, alla quale sono stati invitati i cittadini ucraini residenti nella nostra città e ai quali è stata data la possibilità di parlare, di piangere e di urlare il loro sdegno e manifestare le loro paure, non è stato che il primo passo.
Noi però pensiamo che questo non sia il momento opportuno di invocare la pace, che verrà e dovrà arrivare in fretta, se prima non si raggiungono obiettivi importanti.
Gli obiettivi politici della nostra azione sono chiari: primo tra tutti il ritiro delle truppe russe con i loro mezzi corazzati dalle strade e dalle città ucraine; in secondo luogo dare sollievo alle popolazioni colpite che già tanti morti hanno subito e molti feriti sono in condizioni precarie. In ultimo, dobbiamo contribuire tutti ad accogliere un numero enorme di profughi.
Noi siamo però convinti che l’Europa debba dare immediatamente segnali forti, perché ciò che sta accadendo oggi in Ucraina domani potrebbe capitare altrove (ad esempio nelle repubbliche baltiche che sono sotto l’ombrello NATO e sono nella UE).
L’Europa deve completare la sua transizione da potenza commerciale in una potenza in grado di competere con Cina e Russia allo stesso livello. La Russia tratta volentieri con il partner Europa su un piano commerciale; trova altrettanto vantaggioso avere a che fare con una Europa divisa al suo interno sotto il profilo della difesa dei principi e dei valori fondanti della Unione Europea, perché sa che sul piano della Difesa poco o nulla l’Europa potrà fare! Dai meccanismi di funzionamento delle istituzioni europee e, tra essi, in primis il meccanismo dell’ unanimità richiesta per l’assunzione di decisioni all’interno del Consiglio Europeo (uno dei primi a mio avviso da modificare); si tratta di tema rilevante e credo condiviso all’unificazione della Difesa; questi sono passi strategici che l’Europa è chiamata a decidere – continua Cavaletto – La proposta di avviare la procedura di adesione all’UE dell’Ucraina può sembrare eccessivamente problematica e velleitaria, ma è innegabile che vista l’estrema gravità della situazione presente avrebbe un rilevante significato non solo simbolico, ma soprattutto politico.
Domandiamoci come l’Europa, che non riesce a darsi una configurazione politica (e di difesa militare), possa essere interlocutore credibile nei confronti di Paesi che al loro interno calpestano i diritti elementari e democratici dei propri cittadini e all’esterno non hanno alcun rispetto della autodeterminazione dei popoli ad avere governi e sistemi democratici che governano questi paesi?
Dobbiamo marciare compatti verso la formazione degli Stati Uniti d’Europa! Questa sarebbe una risposta forte in grado di costituire un deterrente.
Oggi diventa urgente e fondamentale dare le informazioni per consentire a chi vuole contribuire, di farlo nel modo più efficace possibile.
Il console onorario dell’Ucraina a Torino, dottor Dario Arrigotti (che ringrazia tutti coloro che stanno dando contributi e aiuti o che intendono farlo) mi ha comunicato le seguenti informazioni utili:
Per consegna viveri a lunga conservazione, medicinali, e indumenti è possibile rivolgersi al Magazzino della Protezione Civile, situato in Via delle Magnolie 5, Torino (zona Vallette).
Chi volesse mettersi a disposizione per dare Ospitalità ai cittadini ucraini in fuga contattare «Arca Solidale» http://arcasolidale.it che nel corso di molti anni ha accumulato esperienze organizzative (nell’ospitare i bambini provenienti da Chernobyl).
Per i contributi in denaro sarà sufficiente fare riferimento al fondo di Specchio dei Tempi de La Stampa.