CENTRO – Il Nuovo Polo Culturale pensato dall’amministrazione del Sindaco Napoletano, prevede la ristrutturazione e la riqualificazione del Centro Marzanati. Ma Noi Trofarello, ha qualcosa da ridire sull’intervento. A parlarne è l’Architetto Giorgio Berruto, che di Lavori Pubblici ne ha visti tanti, proprio a Trofarello, dove ha lavorato per 10 anni in quell’ufficio. «Ho letto sulla città del 9 febbraio, che l’amministrazione ha intenzione di intervenire sul Centro Marzanati direi… finalmente. Ma addentrandomi negli interventi che l’amministrazione vuole fare, noto con piacere che si pensa ad una riqualificazione energetica e ad una ristrutturazione di tutto il complesso; quello che mi rende perplesso è la realizzazione di un velario in vetro di 327 metri quadri – esordisce Berruto – Questo vuol dire raccogliere l’acqua di tutta quella superficie ed immetterla nelle fognature comunali. Soprattutto chi abita in via Cesare Battisti, sa perfettamente che basta un temporale fuori dal normale e tutta la rete fognaria va in crisi, non parliamo poi della parte di acqua che verrebbe riversata nella vicina via Galvani e da lì nella vicina Zona Corea, anche questa soggetta ad allagamenti. La cosa che mi preoccupa di più è la previsione di un secondo lotto, dove si andrà a consumare nuovo suolo e di conseguenza si andrà ad aggravare ulteriormente il problema dello smaltimento delle acque meteoriche. E pensare che basterebbe guardarsi intorno, oramai l’amministrazione attuale ha superato i 100 giorni di permanenza nel palazzo comunale e tanti di loro erano già presenti nelle vecchie giunte di Visca e Tomeo. Invece di andare a fare nuove costruzioni, che poi devono essere mantenute si potrebbe pensare a riqualificare l’anfiteatro che il comune di Trofarello ha già disposizione, presente proprio nel palazzo comunale e si potrebbe cercare di utilizzare anche la vecchia sala consiglio che da anni giace abbandonata a se stessa – conclude Berruto – Non parliamo poi di un intervento sul Palazzo Comunale, una sua riqualificazione e riorganizzazione dovrebbe essere una priorità, i miei ex colleghi sì trovano a lavorare in un edificio vecchio, con serramenti vetusti e obsoleti, un’organizzazione interna da scuola degli anni 50, quello che effettivamente era, fonte solo di dispersione energetica, che necessiterebbe di un intervento radicale, forse accedendo ai fondi del PNRR».