Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. «Ciao D’Uva. Come va?». Bene. Grazie… e tu? «Ooohhh. Sono stanca da morire. Sai sabato c’è stata quella fuga di gas enorme provocata dagli operai che stavano installando la linea per internet superveloce e mi sono adoperata per raggiungere la popolazione ed informare tutti quanti di quello che stava succedendo e di non prendere quella strada perché la zona era stata completamente isolata». Sì, sì, ho visto. Hanno fatto un gran bel lavoro. «Grande organizzazione. Pensa che verso sera hanno perfino staccato la corrente ai lampioni perché quella linea di luci pubbliche è ancora alimentata da lampade ad incandescenza. Quindi in caso di forte presenza di gas sarebbero potute scoppiare. Quindi, con molta attenzione, è stata disattivata tutta la linea». Davvero una grande prova di gestione delle emergenze. «L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ interdetta è stata la presenza, proprio ai margini della linea off limit delle soliti meritrici che si riscaldavano con i soliti fuochi. Mi è sembrato abbastanza ridicolo. Pensa grazie alla fibra ultraveloce con i loro focherelli accesi facevano una fiammata e se ne andavano tutte al creatore in un click». Ma smettila, stupida. «A proposito… Hai visto l’elezione del presidente della Repubblica?» «Sì» «A proposito avrei una domanda». «Dimmi». «Ma ora che Mattarella non andrà apiù nella casa che si è affittato, secondo te, l’agenzia gli restituirà la caparra?» Ma smettila. Sei sempre la solita irriverente.