Giovetti: cantastorie e giullare fuori porta

CENTRO – Attore e poeta per passione porta a spasso per la cintura torinese iniziative culturali legate alla tradizione. è Bruno Giovetti che questa settimana è stato impegnato in più di un appuntamento. «Già da quando ero in attività lavorativa, collaboravo con l’associazione “Cultura e Società” di Torino, zona San paolo – esordisce Giovetti – Ho cominciato a frequentarla come concorrente ai vari concorsi letterari, ma poi, piano piano, sono rimasto coinvolto come organizzatore e presentatore di alcuni degli eventi che questa associazione promuove, più di cento a stagione, Covid permettendo.
In essa confluiscono artisti di tutte le discipline: Cantanti, attori, pittori, poeti, scrittori, storici, ecc., e tutti hanno la possibilità di esprimersi o anche solo di assistere a eventi o conferenze che vengono organizzate in frequenza settimanale. Tanti vengono solo per assistere a spettacoli o a serate su temi che a loro interessano.
A me è toccato, in questi anni di presentare eventi legati alla tradizione piemontese. far parte delle giurie dei concorsi, organizzare i caffé letterari e tanto altro ancora.
Questa domenica, per esempio, ho avuto una “vijà”, tipica veglia della tradizione contadina, con poeti e uno spettacolo teatrale su Angelo Brofferio, poeta e politico risorgimentale.
Nonostante il tema piuttosto elitario, in sala c’erano una settantina di spettatori che applaudivano.
Ecco, quando succede così, si torna a casa contenti.
E’ da un po’ di anni che, con una scrittrice/poetessa, gestiamo i caffè letterari.
Sono caffè un po’ insoliti dove si cerca di coinvolgere tutti, chi con una poesia, chi con un pensiero, sul tema della serata, che può essere visto e interpretato nelle sue diverse sfaccettature.
Si gioca sulle parole, sugli aneddoti, sui nonsense. Io per esempio mi diverto a creare le “SCEMOgrafie”, su un piccolo palco e ad inventarmi dialoghi immaginari.
Ed ecco che si apre la serata, per esempio quella del mese scorso con tema il mare, con un dialogo farlocco tra Capita Findus e la sirenetta, con, sul palco, un battello di cartone, un timone fissato su una piantana di una vecchia lampada, una telo da proiezione diapositive per vela ed io vestito da improbabile marinaio.
Ho già messo in cantiere quella del 23 Novembre, tema è la montagna, con dialogo tra la montagna e Heidi. Poi da cosa nasce cosa e si tira la serata.
Il 5 dicembre va in scena “AVVENTŎ”, legata al calendario dell’Avvento, con tante stanze. In Tre di quelle io vado di poesia e metto in scena due scorci di vita tra “Cesca, Pino e la Call Center”.
!l 7 Dicembre, in on line, c’è la serata dedicata al Purgatorio di Dante, dove ho trovato un tal Sordello da Goito, nel VI canto, che è una delizia per farne una parodia in terzine pseudo dantesche.
Questo ed altre cose, se potrò, farò ancora, prima che finisca quest’anno e in quelli a seguire, salute e voglia permettendo».
I caffè letterari si potrebbero esportare a Trofarello?
«Forse, non so, sarebbe bello, speriamo nel futuro…
Le racconto un piccolo aneddoto. Sono 41 anni che abito a Trofarello e ho conosciuto il mio vicino di palazzo, musicista, 3 anni fa, nella sede di Cultura e Società, a Torino. Con lui e con altri due musicisti e una “parolaia” come me, intratteneremo il pubblico, un pomeriggio di una Domenica di Gennaio. sempre in zona San Paolo.
A Trofarello ho organizzato, con il giornale “La Città” e il Gruppo Storico Conti Vagnone, un concorso letterario per superare, almeno con la mente, il periodo più duro della pandemia. A Settembre di quest’anno siamo poi riusciti a fare la premiazione, al Marzanati.
Si potrà rifare, questo o altro? Da cittadino Trofarellese, spero proprio di sì. Sa, la speranza è sempre l’ultima a morire».

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