Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. «Ciao D’Uva. Come va?». Bene. Grazie… e Tu? «Bene grazie». Ti vedo pensieroso. «No, No. Stavo disinfettandomi le zampette. Bella questa penna che hai comprato per gli abbonati di Città. Ma senti è ricaricabile? Sì, sì, certamente. Una volta conclusa puoi ricaricarla mettendoci dell’acqua ed alcool o del disinfettante un po’ liquido. «Veramente figa questa cosa. Ma credi che ti permetterà di avere qualche abbonamento in più?» Non so volpe. Proviamoci. Il gadget è uno strumento che i giornali hano sempre utilizzato. Il messaggio che vorrei far passare è che non vogliamo l’elemosina. Noi eroghiamo un servizio. Hai mai provaro ad andare a comprare un mazzo di fiori, entrare in un bar per un caffé, comprare il pane, la carne, fare la benzina? Insomma utilizzare qualsiasi genere di servizio. Tutti ti chiedono un corrispettivo. Perché mai il servizio che offriamo da 20 anni debba essere considerato gratuito lo sanno solo coloro che non hanno mai messo mano al portafogli. Basterebbe pensare questo per garantire lunga vita al giornale. Cosa ne pensi volpe? «Penso che tu stia diventando saggio come me. Bravo!»