CENTRO – 500 titoli in catalogo in 10 anni e circa 130 autori scoperti e lanciati nel mondo editoriale. Festeggerà, domani, giovedì 28 ottobre, il suo settantesimo compleanno Piera Rossotti Pogliano, trofarellese, fondatrice della casa editrice Tripla E.
Alla base della sua lunga attività c’è una “un’inguaribile passione per la letteratura e la forte volontà di promuovere il talento di scrittori esordienti ed emergenti” come sottolinea lei stessa sul sito della casa editrice.
Scrittrice e ghost writer, nel settembre 2011 fonda la Casa Editrice EEE – Edizioni Esordienti E-book.
Insegnante di francese, appena laureata si trasferisce in Belgio dove fa la lettrice di italiano all’università di Liegi. L’amore per un testonese la riporta poi in Italia dove inizia ad insegnare francese. Professione che svolge per 40 anni. Prima al Nino Costa ed al Majorana di Moncalieri e poi al Giolitti e alla Scuola Internazionale Euopea Spinelli, “L’esperienza più bella che abbia mai fatto da insegnante”. «Nel frattempo verso il 1999 avevo concluso la stesura di un romanzo. Mentre cercavo su internet le informazioni su come pubblicare mi sono imbattuta in un giovane autore salernitano che aveva fatto il mio stesso percorso ed aveva appena aperto un sito che si chiamava “Il rifugio degli esordienti” per offrire informazioni ad autori meritevoli ma non ancora conosciuti. Abbiamo collaborato per una decina d’anni facendo un sito che è stato un punto di riferimento per tutti coloro che volevano pubblicare. Davamo informazioni sulle case editrici, su come si doveva presentare un manoscritto o la sua promozione. Ho poi sempre avuto la passione per i computer. Dal 1985 è entrato in casa mia il primo PC ed ho iniziato a lavorarci. Con il computer ho imparato a realizzare gli e-book. Ecco spiegata la prima e dell’acronimo della casa editrice Tre E: E-book, esordienti, intendendo per esordienti persone alle prime armi ma meritevoli di pubblicare un libro. Sono andata in pensione il 31 agosto del 2011 ed il 10 settembre ho aperto la casa editrice con una cinquantina di titoli. La prima casa editrice fondata si chiamava Edizioni Esordienti EBook ed è un marchio che esiste tuttora. Ad un certo punto mi sono resa conto che molti “esordienti” avevano pubblicato quasi una decina di libri. La versione elettronica dei libri oggi è affiancata quasi sempre da una versione cartacea. Insomma siamo diventati “Edizioni Tripla E”. Un cammino che dai 50 titoli iniziali la casa editrice della Rossotti sono arrivati ad oltre 500. Cosa la appassiona di questo mestiere di editore? «Sicuramente tra le prime cose che più mi appassionano c’è la scelta di quello che pubblico. I generi sono quelli legati alla narrativa: romanzi, poesia e teatro. Per una piccola casa editrice è una scelta insana – commenta la Rossotti – Con altri generi potremmo guadagnare molto di più. La narrativa in un paese di non lettori è un rischio. Diciamo che è una cosa che faccio perché mi piace. La cosa che amo di più è senza dubbio scoprire dei buoni manoscritti ed incontrare gli autori, che spesso diventano amici. Mi chiamano l’Editora. A me piace la declinazione al femminile di questo mestiere. Mi rendo conto che per molti sono diventata un punto di riferimento. Tra i miei autori ci sono molti medici e moltissimi ingegneri. Molti sentono la necessità di uscire da certi schemi affidandosi alla scrittura».
Cosa potrebbe risollevare questo mondo dell’editoria? «Sono pessimista in materia. vedo continuamente persone che passano il tempo sui cellulari. Qualche anno fa, levato il tempo per qualche festicciola ed un po’ di sport, il restante tempo libero era tutto dedicato alla lettura. La gente oggi è molto confusa. Ci sono cose che mangiano il tempo, come i social. Poi si pubblica troppo e questo è un altro grosso problema». Quali sono i requisiti che cerca in uno scrittore esordiente? «Sono parecchi. Pubblico una cosa che mi piace e mi prende dall’inizio alla fine. Il manoscritto propostomi mi deve suscitare emozioni. Se mi suscita emozioni la rileggo e la smonto. Scrivere è per tutti, pubblicare no. Si pubblica tanta fuffa. I tre quarti delle cose che non pubblico vedo che vanno in autopubblicazione. I lettori stessi leggono pochissimo. Sollevare l’editoria con questo chiaro di luna è un po’ difficile. Inutile pubblicare 78mila titoli all’anno». Un consiglio ad un autore esordiente? «Leggere molto ed in modo estensivo. Trovando le proprie corde. Non si può scrivere se non si legge molto».