CENTRO – Si è spento Giacinto Olivero. 90 anni compiuti, ne avrebbe fatti 91 il 3 dicembre. Papà, marito e nonno di grande spessore. Un uomo calmo e riflessivo. Un uomo saggio e tranquillo. Alpino della sezione Ana di Trofarello, era sottotenente dell’artiglieria da montagna, con il corso di allievo ufficiale a Bracciano. Sempre presente ai Raduni e soprattutto ai ritrovi presso la sede locale dove poteva vantare di essere l’iscritto più anziano. Decano degli Alpini era stato anche segretario. Amante della montagna ed in particolare dello sci, di cui è stato, in passato, anche assiduo praticante con le gite al Monginevro con il gruppo del Cai. Un uomo di grande fede. Attivista in città e supporter tra i più fedeli del fratello Ernesto, fondatore dell’Arsenale della pace di Torino e di mille altre iniziative a favore dei poveri del mondo. Così Giacinto respirava questa dimensione internazionale anche dai racconti di Ernesto che lo coinvolgeva nei suoi progetti trovandone un importante aiuto in città. E proprio grazie a questa area internazionale che respirava da anni Giacinto aveva trovato in città una seconda famiglia, o forse una terza, nel gruppo che si occupa dei gemellaggi con Raunheim e con Le Teil. «Ieri sera (giovedì 30 settembre) quando i soci del “Circolo Amici di Raunheim” e del “Circolo Amici di Le Teil” hanno appreso della morte di Giacinto Olivero si sono sentiti più soli, più fragili e tristi – commenta Fiorella Fausone del gruppo gemellaggi – Giacinto è stato tra i fondatori del Circolo ed ha attivamente partecipato alle iniziative ed agli scambi tra i due comuni finché la salute glie lo ha consentito. E’ stato tenacemente ed affettuosamente vicino a Graziella (la moglie) che è stata presidente del Circolo fino a quando lei è stata tra di noi. Oggi lo vogliamo ringraziare, ovunque egli sia, per tutto ciò che ci ha regalato in termini di tempo, di generosità, di entusiasmo e di affetto. Averlo avuto come socio è stato un dono per tutti noi – conclude la Fausone – Vogliamo onorare la sua memoria provando a portare avanti lo spirito di scambio tra paesi diversi in cui “Giaci” ha profondamente creduto». Era stanco Giacinto. Ultimamente aveva un passo lento e trascinato, ma si illuminava quando vedeva correre i suoi piccoli. Una luce negli occhi gli brillava a testimonianza di una fede ancora viva. Ora è tornato accanto alla sua amata Graziella a vegliare sui propri cari e sulle persone che gli hanno voluto bene.
Il funerale sarà celebrato al Sermig lunedì alle 12. Il Rosario a San Giuseppe nella serata di domenica alle ore 20,30.