CENTRO – Si è iscritto ad ingegneria fisica in inglese Aron Fiore, che la primavera scorsa è stato protagonista indiscusso della XXVIII edizione delle Olimpiadi nazionali di Filosofia, aggiudicandosi il terzo posto alle finali nazionali in lingua inglese con l’elaborazione di un saggio filosofico in ambito teoretico partendo da una citazione del Convivio di Dante, pur provenendo da un istituto tecnico, dove la filosofia non si studia. Ora è uno dei protagonisti del libro “La scuola non si ferma – Racconti dalla pandemia, guardando al futuro” di Alessandra Migliozzi, capo ufficio stampa del Ministero dell’Istruzione, “che, usando il metodo del cronista, ha registrato le storie degli studenti e le ha tradotte in una narrazione che ripercorre i mesi da marzo del 2020, quando le scuole vengono chiuse per la prima volta, al giugno del 2021. Una storia che parla di una scuola che ha saputo reagire, mettersi in movimento, che ha dimostrato coraggio e ha saputo cambiare rapidamente le proprie abitudini per non abbandonare i propri studenti. Un capitoletto è stato dedicato proprio al giovane valsaugliese che a luglio si è diplomato con 100 e lode all’Itis Pininfarina.
Un periodo intenso da maggio in poi che lo ha visto protagonista di molti giornali e trasmissioni. «Dopo le Olimpiadi di filosofia che hanno fatto tanto scalpore perché era la prima volta che un ragazzo di un istituto tecnico si aggiudicava il podio. Sono stato ospite di diverse trasmissioni radio e televisive: da Unomattina a RaiRadioUno, da Radio24 ad interviste sull’edizione nazionale di Repubblica. Poi c’è stata l’intervista per il libro. La maturità è andata bene. Mi hanno chiesto di tutto e di più. La professoressa mi ha chiesto se avevo qualche teorema da spiegare ed io ho spiegato alla lavagna come mai l’integrale della velocità dava come risultato lo spazio». Con il suo 100 e lode Aron ha trascorso la prima estate senza compiti delle vacanze. «Sì. Il primo mese e mezzo l’ho trascorso a scegliere a quale facoltà volessi iscrivermi. Tra matematica, fisica ed ingegneria. Ho scelto di iscrivermi ad ingegneria fisica perché mi ha sempre appassionato scoprire e capire le cose che ci circondano a livello microscopico e soprattutto perché c’è poi molta elettronica che è molto vicino a quello che ho fatto fino ad ora». Il tuo sogno? «Non ho proprio un sogno nel cassetto. Ho sempre lavorato per raccogliere i frutti del mio studio senza grandi progetti». Ma chissà quanti progetti realizzerà Aron con questa testa.