Due ragazze trofarellesi di ritorno da Malta dopo la vacanza studio

CENTRO – Protagoniste impotenti della disperazione di molti dei 150 giovani italiani bloccati prima a Malta, perché positivi al Covid, e poi a Roma, per la quarantena obbligatoria, prima di tornare alle rispettive destinazioni. Una vacanza studio con la scuola di inglese EF nella piccola isola del Mediterraneo. Sono Valeria Bertero e Sara Giachino che in realtà hanno visto infettarsi molti dei loro compagni di corso ma che, per fortuna, sono tornate a casa sane e salve, senza la necessità di fare nessun giorno di quarantena. Valeria e Sara sono partite lunedì 5 luglio da Milano per un viaggio studio, studentesse appena diplomatesi nella sezione musicale della Scuola media Leopardi. Destinazione Malta. Non hanno avuto problemi dal punto di vista sanitario perché non si sono infettate ma hanno partecipato al disagio dei loro compagni di corso, ammalatisi e isolati per la quarantena nell’isola. Valeria e Sara sono state ospiti di un residence dove sono stati anche relegati i ragazzi risultati positivi al tampone. Il 14 luglio le autorità maltesi chiudono tutti i campus a causa di un aumento esponenziale dei contagi e la didattica si sposta sul web, gite annullate con conseguente disagio. Loro possono uscire per Malta di sera con il solo obbligo del coprifuoco alle 21. Molti compagni iniziano a partire perché spaventati dai contagi e dal fatto che i casi positivi avrebbero potuto bloccare tutto il gruppo. Alla fine Sara e Valeria tornano a casa e raccontano la loro avventura. «La prima settimana è andata tutto bene. Poi il 10 luglio i casi sono aumentati e gli abitanti hanno iniziato ad accusare i turisti di aver portato il Covid nell’isola» commenta Sara. «Ci hanno consigliato di non utilizzare le sacche ed i gadget della scuola per evitare di farci riconoscedre dai negozianti. Se ci riconoscevano non ci facevano entrare nei negozi per paura dei contagi. Non ci hanno trattato proprio benissimo. Ci hanno dato la colpa. Non ci siamo però sentite sole perché la scuola ci ha dato supporto. Abbiamo continuato a fare la nostra attivita scolastica al mattino ed il pomeriggio abbiamo continuato a fare attività – puntualizza Valeria – Negli ultimi tre giorni ci hanno poi trasferiti in un’altra stuttura perché il vecchio albergo è stato trasformato in albergo Covid». Avete avuto paura? «Solo negli ultimi tre giorni perché l’aria condizionata alternata alle temperature ambiente ci hanno fatte ammalare tutte e temevamo non ci facessero partire. Poi c’era il fatto che i tamponi erano non del tutto affidabili col rischio di essere isolati senza essere effettivamente ammalati. Nonostante tutto è stata una bella esperienza e sicuramente, in futuro, ci piacerebbe rifare il corso con la scuola EF».

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