Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. «Ciao D’Uva. Come va?» Bene grazie e tu? «Questa settimana sono molto contrariata». Cosa ti succede? «Ho partecipato ad una assemblea di uno dei gruppi politici intenzionati a presentarsi alle elezioni di ottobre». Bene, dunque? «Quella che dovrebbe essere la candidata a sindaco ha chiesto l’incontro per conoscere gli altri candidati». Perché? Non li conosceva? «No. Così come non conosce il territorio, non sa quali siano i problemi della città a parte le buche nelle strade e l’acqua che entra nel cortile di un simpatizzante del gruppo. Ma vuole più telecamere, oggi che le telecamere sono già presenti in abbondanza per controllare chi entra e chi esce dalla città. Ma esattamente secondo te la gente perché vuole fare politica? Perché non decide di dedicarsi al volontariato nelle case di riposo. O ad accompagnare le nonne alle visite. Perché ho come l’impressione che il populismo becero e ignorante rischi di diventare il protagonista di queste amministrative 2021. Ci vuole serietà per amministrare. Va bene il nuovo che avanza ma anche un po’ di preparazione non guasterebbe». Stai parlando di qualcuno che fa il saluto romano? «No, no, scusa ma io, di romano, a scanso di equivoci, eviterei di dare qualsiasi cosa, anche il saluto».