Da qualche tempo sulla mia scrivania staziona una volpe. Un’amica furba che mi aiuta a superare le mie risapute ingenuità. «Ciao D’Uva. Come va?» Insomma… «Cosa ti succede? Non ti senti bene?» Solo stanco. Il lavoro è diventato estenuante e sto praticamente avanzando sui gomiti. Tanto lavoro e pochissimi introiti pubblicitari che significa tanti debiti non pagabili. «Posso aiutarti in qualche modo? Ad esempio potresti accedere agli aiuti che Maggioranza ed Opposizione hanno stanziato per commercio e microimprese come la tua. Tu puoi accedere a questi aiuti?» No volpe. Io non posso accedere a questo contributo perché il bilancio del giornale ha fatto sempre cagare. Pochi soldi c’erano prima e pochi soldi ci sono ora col Covid. Con l’aggravante che il mio dispendio di energie si è quadruplicato. Sono spariti i vecchi inserzionisti ed ora il mercato è fermo. E chi ha il coraggio di andare a chiedere soldi in giro. Intanto le scadenze incalzano e le banche con cui siamo esposti vogliono giustamente il loro denaro indietro. «Ma quei settori che non hanno subito arresti come i piccoli supermercati e le imprese Immobiliari non possono aiutarci?» Mmmhhh Volpe… hai qualche altro suggerimento? «Ci penso e punzecchio».