CENTRO – Nasce a Trofarello la Swinging Turin, nuova associazione trofarellese che ha però un ampio respiro culturale e progetti molto ambiziosi, per promuovere la cultura locale. «Swinging Turin” nasce dall’idea di riscoprire, recuperare e valorizzare il patrimonio culturale, musicale e storico di Torino e del Piemonte, con particolare riguardo al periodo di rinascita della città a seguito della crisi dovuta allo spostamento della capitale a Firenze, che si colloca tra fine Ottocento e la prima metà del Novecento» esordisce il presidente dell’associazione Claudio Lupano. La sede legale è a Trofarello ed anche i componenti, una decina in tutto, sono in maggioranza cittadini del paese dell’amarena. «L’idea iniziale è stata concepita nel settembre 2018 – continua Lupano, dipendente dell’Ente formativo Engim – E’ nata così questa prima idea di spettacolo. Gli spunti sono molteplici. Dai primi del ‘Novecento agli anni ’60, da Buffalo Bill a Louis Armstrong che a Torino ha realizzato uno spettacolo che ha riscosso un enorme successo, da Isa Bluette a Fred Buscaglione e Leo Chiosso, dalla guerra alle lotte sindacali. L’associazione Swinging Turin nasce per raccontare la storia dello swing a Torino e nei dintorni. Fu un periodo ricchissimo di iniziative in ogni campo, molte delle quali oggi poco note o del tutto dimenticate e con esse i protagonisti di quel periodo.
Scopo principale dell’Associazione è far conoscere le storie, le passioni, le canzoni, le scoperte, i luoghi, le invenzioni, gli spettacoli che hanno caratterizzato quell’incredibile periodo e che testimoniano di una città vivacissima su ogni aspetto, cosa che alle generazioni dal dopoguerra in poi suona veramente sorprendente che è felicemente in contrasto con l’idea di una Torino grigia, la città dei bogia-nen e così via. E’ venuto spontaneo paragonarla alla “Swinging London” e da lì il nome “Swinging Turin”».
La prima rappresentazione a Cascina Caccia a San Sebastiano da Po. A febbraio 2020 ci siamo costituiti come associazione di promozione sociale. Naturalmente poi la pandemia ha frenato molto lo sviluppo dello spettacolo. L’estate scorsa abbiamo poi ripreso a trovarci e provare. Nel frattempo è partita una collaborazione con la Fondazione Carlo Donat-Cattin che fam parte del polo del ‘900. La Fondazione Carlo Donat-Cattin ci ha invitato a collaborare per parlare di storie legate alla Resistenza. Abbiamo così realizzato un secondo spettacolo che dal 25 aprile è on line. Si tratta di “Senza sparare un colpo”, una storia che non parla di combattimenti e aspetti cruenti della Resistenza ma di persone che hanno lavorato dietro le quinte, storie nascoste che comunque non sono meno importanti. Questo secondo filone ci ha particolarmente interessati. Ci ha permesso di superare il secondo lock down. Con il comune di Trofarello vorremmo cercare di proporre in modo, magari periodico, gli spettacoli che realizziamo. Magari con aggiustamenti vari. è venuta anche fuori l’idea di raccogliere le storie locali per realizzare uno spettacolo ad hoc.
Un paio di storie legate a Trofarello le avevamo anche abbozzate, come la storia della Tramvia che da Poirino andava alla Gran Madre, smantellata dopo la guerra, di cui resta un mozzicone dalle parti dei Sabbioni, ai confini con Cambiano. Altra storia da cui partire per uno spettacolo sarebbe quella della fabbrica Lavaggi. Solitamente gli spettacoli prevedono delle letture interpretate alternate all’esecuzione di brani musicali». Insomma un nuovo gruppo che regalerà dei bei momenti di cultura.