CENTRO – Sono finiti nuovamente nell’occhio del ciclone i semafori controllati T-Red entrati in funzione a Torino nel 2019 ed oggetto di una interrogazione del capogruppo dei Moderati, Silvio Magliano del comune di Torino che aveva proposto di fare installare i timer ai semafori che registrano e sanzionano le infrazioni. Barbara Germano, istruttrice di scuola guida, spiega cosa sono e come influenzano il traffico. «I semafori controllati T-Red o Vista-Red sono dispositivi che segnalano elettronicamente l’attraversamento con la lanterna rossa. Il Contasecondi, detto anche Countdown, è un apparecchio luminoso supplementare che indica i restanti secondi di ogni singolo colore, visibile a distanza dai conducenti o dai pedoni. L’accoppiata di questi due congegni è stata richiesta da più parti politiche alla Città di Torino e da un’associazione pinerolese attraverso una petizione (http://chng.it/BpphBJsHLk) al Ministro dei Trasporti Paola De Micheli. Le norme previste dal Decreto Ministeriale del 27 aprile 2017 non prevedono l’utilizzo del Countdown per tutte le tipologie di semafori, ma le “forzature” per richiedere modifiche al MIT sono sempre possibili, se il tutto viene supportato in nome della sicurezza. Il Codice ed i Regolamenti hanno sempre avuto modifiche per stare al passo con i cambiamenti tecnologici nel settore automotive e delle infrastrutture: non sarebbe una novità – spiega la Germano – I principali detrattori si basano principalmente su due studi accademici extraeuropei. Il primo ammette una riduzione delle sanzioni, ma non denota una riduzione degli incidenti. Il secondo, campionato a Toronto, rileva un aumento degli incidenti relativi ai veicoli (riduzioni invece per i Countdown pedonali) dovuto all’effetto “ludic loop”, un videogioco che sfida al passaggio avendo solo pochi secondi di giallo a disposizione. La teoria afferma che in questo caso gli automobilisti siano avvezzi ad accelerare, per bruciare il semaforo. A fine esposizione si confessa tuttavia che questa propensione si possa notare negli incroci più “tranquilli”, mentre si rilevi una effettiva “diminuzione di incidenti” negli incroci più pericolosi. Il fatto che le videocamere si adottino nei punti critici confuta di fatto questo punto forte dei nemici di questi dispositivi. Si potrebbe addirittura pensare che i semafori controllati siano tanto cari ai Comuni per far cassa. “A pensar male si fa peccato, ma…”Personalmente – conclude la Germano – come esperta del settore, ritengo che i Countdown siano premianti per i comportamenti virtuosi (tesi avvalorata dalla constatazione della riduzione delle multe, di uno dei due studi) e crei meno ansia nella gestione della guida e quindi meno frenate brusche o tentennamenti, che sono i più pericolosì. Un buon conducente sa che ci si deve fermare con il giallo, che questo dura pochissimi secondi, il tempo necessario per raggiungere un incrocio valutando la propria velocità (ai 50 km/h è di circa 14 metri/sec.): tutto il resto è noia».