«A settembre si torna a scuola in presenza e in sicurezza» lo ha detto qualche giorno fa la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, presentando le Linee guida per la ripresa, insieme al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il testo ha avuto il via libera, venerdì pomeriggio, anche da parte delle Regioni e degli Enti locali, è stato dichiarato immediatamente operativo e diramato alle istituzioni scolastiche.
Con Città abbiamo intervistato il Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Trofarello, il Dott. Rosario Catanzaro, per chiarire alcuni aspetti relativi al rientro a scuola a settembre. Il Preside mette subito in evidenza il clima di relativa incertezza che ancora si respira, ma preferisce abbassare i toni: ci sono state tante polemiche, sicuramente qualcosa dal Ministero poteva essere fatta in modo diverso, ad esempio si potevano dare indicazioni un po’ prima e un po’ più precise. Però è anche vero che la situazione epidemiologica è mutata tanto – e probabilmente continuerà a mutare – per cui il Documento Tecnico del CTS (Comitato Tecnico Scientifico), a cui il Ministero si rifà, potrebbe modificare le condizioni di inizio di anno oppure quelle del prosieguo». Insomma, la necessità di avere certezze si accompagna alla consapevolezza di non poterne avere in pieno, non ora almeno. Si arriverà a ridosso dell’inizio, ci si dovrà adattare a una situazione che potrebbe mutare da un momento all’altro e al fatto che ora più di tanto non si può programmare tutto. E non sembrano esserci alternative.
«Per la ripresa – continua il Dott. Catanzaro – noi, come scuola, ci basiamo sulle Linee guida ministeriali (“Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative 2020/2021” – chiamato “Piano Scuola”). Ci stiamo già attivando, stiamo mettendo in campo le misure necessarie così come previsto dalle Linee. Stiamo procedendo, per esempio, all’aggiornamento delle misure delle aule con la modifica degli spazi interni (spostamento armadi, banchi, cattedre) per garantire il metro di distanza previsto dal Documento Tecnico. Il tutto verrà messo per iscritto in un documento, che conterrà anche le misure di prevenzione interne alla scuola e che deve poi essere condiviso con l’amministrazione locale. Questo documento potrà essere modificato in base alle nuove eventuali indicazioni che il CTS darà nelle due settimane precedenti l’inizio della scuola». Un’ulteriore questione che dovrà essere risolta sarà l’eventualità di sdoppiare le classi. Il Preside, sulla base delle prime valutazioni, dice che per il momento non sembra esserci la necessità di ricorrere a una tale misura. Se si dovessero sdoppiare le classi significa che: o si incrementa l’organico, oppure vi è la seconda ipotesi della riduzione del tempo scuola per tutti.
Un aspetto importante è quello relativo all’introduzione di lezioni in ambito di sicurezza e prevenzione. «La scuola dovrà inserire nel Piano triennale per l’offerta formativa anche lezioni che riguardano la sensibilizzazione alle misure di contrasto dell’emergenza, sotto forma di attività didattiche. Tali attività, inoltre, sono di solito inerenti a tutte la dimensioni della sicurezza, e non solo quelle legate strettamente alla questione sanitaria. E questo avverrà anche per i più piccoli. Insomma, l’obiettivo è quello di sviluppare la cultura della sicurezza attraverso la didattica».
Più complicata sembra poi essere la questione della scuola dell’infanzia. In tale ambito «le Linee guida prevedono la necessità, da parte delle scuole, di contemperare due esigenze: in primo luogo, la sicurezza e, in secondo luogo, il mantenimento, per quanto possibile, dell’attenzione al bambino, in termini di vicinanza, corporeità e attenzione all’aspetto affettivo, che collidono con le disposizioni in termini di distanziamento. E si delega all’autonomia scolastica la necessità di raggiungere questo compromesso». Per quanto riguarda l’utilizzo delle mascherine, «allo stato attuale, non sono previste mascherine per i bambini dai 6 anni in giù. Dal primo settembre avremo indicazioni più precise per gli altri. Il Piano Scuola dicono che si valuta la possibilità di togliere l’obbligo della mascherina, ma non si ha ancora la certezza, quindi non possiamo esprimerci né in un senso, né nell’altro».
Il clima di incertezza impone di rimandare molte valutazioni e decisioni. «Gli spazi della ricreazione sono ancora da definire, per esempio. O ancora, si parla di refezione scolastica in mensa, ma solo se la mensa è adeguata al mantenimento del distanziamento, altrimenti si prevede la possibilità di utilizzare la propria classe. Sempre al primo settembre sono rimandate le questioni relative ai laboratori pomeridiani. Per ciò che riguarda l’educazione fisica, il Piano Scuola parla dell’utilizzo il più possibile degli spazi all’aperto o di distanziamento di almeno due metri tra gli allievi. In ogni caso, si valuterà anche in quali termini utilizzare gli spazi palestra, se da parte di una o due classi. Ma sono tutti dettagli che definiremo a settembre. Alcune misure sono già state adottate: abbiamo previsto l’utilizzo di un pannello in plexiglass per consentire all’insegnante, durante l’ora di lezione degli strumenti a fiato, di avvicinarsi all’alunno per mostrare la posizione della bocca e delle dita sullo strumento; abbiamo sostituito i vetri della portineria, con vetri muniti di passacarte anziché dello sportello opaco; abbiamo previsto protezioni in plexiglass per i collaboratori scolastici all’ingresso; sono stati acquistati prodotti per l’igienizzazione, termometri per la misurazione della temperatura per casi sospetti (il Documento Tecnico del CTS sostiene attualmente che non è necessario rilevare la temperatura all’ingresso ); dovremo prevedere delle finestre temporali per scaglionare ingressi e uscite, in modo da non creare assembramenti. Tutti accorgimenti che ogni scuola prende singolarmente. In definitiva, le Linee guida forniscono indicazioni generali, ma poi bisogna declinarle. Quello che sappiamo è che il Ministero ci ha messo, per il momento, nelle condizioni di iniziare a settembre in presenza».
L’unica certezza che si ha è che non tutto può essere certo in questo momentoe il Dirigente scolastico si chiede: «l’assenza di certezza assoluta è una mancanza del Ministero o è la situazione che oggettivamente richiede questo? Dare delle indicazioni sicure adesso avrebbe senso? Le linee guida stesse dicono che se la situazione epidemiologica dovesse variare è certo che le disposizioni saranno riviste. E, se a settembre non ho la necessità di sdoppiare le classi, so che potrei trovarmi a ottobre con la necessità di farlo». Detto in poche parole, bisognerà sempre stare sul chi va là, un atteggiamento a cui ormai iniziamo a essere abituati.
Davide Lucchetta