CENTRO – Sopravvissuta al Covid 19 dopo due mesi e mezzo di ospedale. La trofarellese Giovanna Renna è appena tornata a casa dove ha trovato tutta la famiglia a festeggiare la sua guarigione dopo questi interminabili mesi di degenza. «Diamo il bentornato alla trofarellese Gianna Renna che dopo una lunga battaglia di due mesi e mezzo contro il corona virus, uscendone vittoriosa, ha potuto riabbracciare suo marito i figli e parenti che vivevano e aspettavano con ansia il suo ritorno dopo avere sconfitto questo maledetto Covid19 – commentano gli amici – Amici e vicini le stanno vicino, è un esempio per tutti noi perché ci fa capire che questo Covid19 non è imbattibile e che tutti insieme lo sconfiggeremo».
Insieme alla figlia Laura Perillo ricostruiamo la sua storia. Due mesi terribili in cui ha girato diversi ospedali dopo il contagio con il Coronavirus. Giovanna Renna è entrata in ospedale il 9 marzo ed è uscita il 21 maggio. «Lei per fortuna si ricorda solo le ultime due settimane e mezzo passate all’ospedale di Chieri. Prima è stata ricoverata (sedata e intubata) presso il fantastico ospedale di Cuneo dove le hanno salvato la vita – commenta la figlia Laura – È stata veramente dura mi piacerebbe che le persone si rendessero conto che il covid19 non è uno scherzo e che se viene preso come è successo a mia mamma solo l’aiuto del Signore ti può salvare. A Trofarello sono stati in tanti a pregare per la mia mamma. Ogni giorno che lei viveva, ringraziavo e pregavo il Signore, è stato un vero calvario ed ora è un vero miracolo averla di nuovo a casa» conclude la Perillo.
«Dei primi quaranta giorni, mentre ero ricoverata nel reparto intensivo di rianimazione all’ospedale di Cuneo non ricordo assolutamente niente perché sotto sedativo ed intubata. Mi sono risvegliata all’ospedale di Chieri. A Chieri ho trovato infermieri ed una dottoressa bravissima e gentilissima. Sono stata a Chieri. La prima settimana ero ancora piena di tubicini – racconta Giovanna – Man mano che passavano i giorni miglioravo ed i vari dispositivi che avevo addosso per aiutarmi a respirare ed a nutrirmi sparivano. Il segno tangibile che stavo migliorando. Dopo qualche giorno ho iniziato la fisioterapia per poter cominciare a camminare. Ho iniziato a mangiare. Prima pasti semiliquidi e poi alimenti sempre più solidi come pasta e patate. Ho iniziato a riprendermi abbastanza bene. Ad un certo punto della mia ripresa fisica mi hanno finalmente levato tutti i fili con cui mi monitoravano ed ho iniziato a camminare con il girello. Dopo 20 giorni sono stata dimessa. Potevo fare la fisioterapia a casa, anche da sola. Adesso sono a casa e cammino abbastanza bene con il girello, mangio di tutto e mi sento bene. Devo fare dei controlli – conclude Giovanna – Consiglio di avere forza e tanta fiducia nei medici che curano ed avere la volontà di guarire ed andare avanti e di fare tanta attenzione a chi ci sta intorno… per la loro salute e la propria».