Italia Viva torna alla carica con 5 proposte per aiutare la ripartenza del Piemonte

Stefania Grazini

CENTRO – Italia Viva torna alla carica con una rinnovata anima del tessuto organizzativo. La trofarellese Stefania Grazini, già assessore ai lavori pubblici è stata nominata referente territoriale di Italia Viva Torino Sud insieme a Mauro Turri. «Nel nostro gruppo possiamo anche annoverare un nuovo componente. Rocco Bonadonna Malizia ha aderito al Comitato Italia Viva di Trofarello. Linfa nuova che ci permette di portare avanti richieste e proposte a livello regionale e nazionale – commenta il coordinatore Grazini – Italia Viva Torino Sud in concerto con il Coordinamento Provinciale è volta, oltre che ad aiutare le attività commerciali con dehors anche a sollecitare la Regione a sostenere i Comuni che si vedranno privati dell’entrata correlata al pagamento della tassa sull’occupazione del suolo pubblico.
Italia Viva Torino Sud ed il Coordinamento Provinciale hanno avanzato 5 proposte alla Regione e alla città metropolitana già il 29 aprile. La proposta sui dehors è stata di fatto già recepita anche su nostra indicazione dal Presidente Cirio».
Ora la ripartenza è stata decretata e qualcosa inizia a muoversi, Italia Viva in pratica cosa propone?
«Italia Viva ritiene che ci sia un assoluto bisogno di segnali concreti per ripartire il prima possibile, affinché il tessuto produttivo non venga irrimediabilmente compromesso con conseguenze disastrose per i posti di lavoro.
Italia Viva crede che per ripartire oggi dobbiamo necessariamente puntare a progetti facilmente realizzabili e di accelerare quelli già individuati e studiati negli anni, sfruttando al massimo le nuove opportunità che il superamento del patto di stabilità offre.
Italia Viva propone cinque idee per la ripresa:

  1. Costruzioni e suo indotto: si ribadisce quanto già indicato nelle note inviate a Regione, Città Metropolitana di Torino e ad alcuni comuni del territorio (Orbassano, Candiolo e Nichelino) e cioè di utilizzare le scuole chiuse come cantieri aperti, per necessità (per recuperare il terreno perduto), per opportunità (le scuole chiuse sono il cantiere ideale in cui le norme di sicurezza sanitaria possono essere applicate alla lettera) e per lungimiranza (perché abbiamo il tempo e il modo per impostare un nuovo modello di comunità, scolastica e sociale in generale).
  2. Lavori pubblici: utilizziamo la circolazione ridotta sulle strade per attivare un piano straordinario di manutenzione del manto stradale, delle strutture accessorie e delle aree verdi.
  3. Commercio: consentiamo a tutti gli esercizi commerciali l’ampliamento degli spazi all’aperto dei locali, senza oneri aggiuntivi (in altri termini rispettiamo le misure anticontagio e nel contempo evitiamo che queste penalizzino eccessivamente il commercio); annulliamo i tributi locali per i mesi di chiusura e diminuiamo quelli che riguardano i mesi in cui saranno ancora necessarie restrizioni alle attività. Considerato che in Regione prosegue l’iter del disegno di legge “Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l’emergenza da COVID – 19”, proponiamo che, in caso d’indisponibilità di spazi fisici per l’aumento della superficie di suolo pubblico a favore dei gestori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, sia prevista una riduzione dell’onere dell’occupazione di suolo pubblico e che la Regione preveda nel disegno di legge un contributo sostitutivo per il Comune in modo da bilanciare l’ammanco nel bilancio comunale.
  4. Agricoltura: consentiamo e supportiamo nei mercati settimanali l’accesso ai produttori locali, affinché il territorio si possa avvantaggiare di tale iniziativa (prodotti freschi di stagione, km zero, acquisti all’aperto in spazi rispettosi delle norme di distanziamento)
  5. Famiglie: rispondiamo in tempo alla problematica delle scuole chiuse aiutando le famiglie, che dovranno necessariamente affrontare le riaperture di alcune attività lavorative, utilizzando al massimo della potenzialità l’organizzazione di “Estate ragazzi”; consideriamola “la soluzione” e quindi supportiamola a livello organizzativo mettendoci risorse e progettualità, introducendo i criteri dettati dalla convivenza con l’emergenza sanitaria (organizzazione degli spazi, interventi strutturali necessari, formazione del personale); avvaliamoci in modo significativo delle associazioni sportive presenti sul territorio e del volontariato.
    Queste le nostre prime proposte, come contributo di Italia Viva, che sicuramente non saranno esaustive, ma saranno un primo chiaro segnale, di cui tutti abbiamo un grande bisogno, Ripartire per il bene del Paese e del nostro territorio.
    Chiediamo quindi che Regione, Città di Torino e comuni condividano nel merito questa nostre prime proposte per adoperarsi nel più breve tempo possibile, ognuno per le proprie competenze, alla loro organizzazione ed avvio, sapendo che la situazione che si è venuta a creare impone di prendere decisioni adeguate ed efficaci per dare i primi segnali concreti di ripresa alla nostra economia.
    Le migliori proposte sono quelle che diventano esempi da replicare, diamo un segnale concreto – conclude Stefania Grazini – Italia Viva è consapevole che stiamo attraversando una fase cruciale per il nostro Paese e dopo aver affrontato con immensi sacrifici la Fase 1, finalizzata a contrastare l’emergenza sanitaria con un distanziamento sociale senza precedenti, ci accingiamo ad entrare nella Fase 2, quella della ripartenza del Paese, anche se si dovrà convivere a lungo con una situazione di emergenza sanitaria. Una Fase che considerando le recenti relazioni del Fondo Monetario e della Banca d’Italia che annunciano uno scenario economico devastante per il nostro Paese, sarà strategica per la ripartenza».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *