CENTRO – C’è un trofarellese a capo della task force sanitaria che guida la lotta al Covid 19. E’ Flavio Boraso, direttore generale dell’Asl 3, coordinatore sanitario dell’unità di crisi del Piemonte, che fa il bilancio, al termine della prima settimana della fase due, parlando dei numeri del contagio tra tamponi e test sierologici. «Siamo in un momento particolare e critico perché stiamo passando dalla fase uno alla fase due. I dati sono in deciso miglioramento con una riduzione della metà dei ricoveri all’interno della rete ospedaliera piemontese – esordisce Boraso – Una riduzione ad un quarto dei ricoveri nelle terapie intensive. Da questi dati si comprende come il fenomeno epidemiologico si stia modificando. Nel contempo sta proseguendo l’attività diagnostica del tamponamento. Sta procedendo senza sosta con 20 laboratori che hanno eseguito quasi 220mila tamponi fatti in Piemonte. Il dato rassicurante sta nel numero dei Piemontesi positivi: meno di 30mila. In parallelo si sta partendo con un altro tipo di diagnostica che stiamo sperimentando innanzitutto in ambito di personale sanitario, inclusi i dipendenti dell’Asl To5. Si tratta dei test sierologici che prevedono la ricerca dell’immunoglobulina G, la cui presenza nel sangue testimonia come la persona, in qualche modo, sia stata in contatto con il virus ed abbia sviluppato una propria resistenza. La regione Piemonte ha acquistato circa 60 mila test che sono stati effettuati in tutte le strutture sanitarie del Piemonte. Si tratta di un tipo di diagnostica importante per capire la storia della malattia e la possibilità di essere immune. La fase due è decollata la settimana scorsa. Molti si sono visti liberare dai propri domicili. Hanno conquistato un po’ più di libertà con l’apertura di qualche attività. In parallelo è partita anche la fase due sanitaria: gli ambulatori territoriali e le attività ospedaliere ricominceranno a ritrasformarsi in attività normali, pur sapendo di dover convivere ancora per parecchio tempo con questa patologia e con i soggetti contagiati. Pian piano i nostri ospedali regionali, inclusi quelli di Moncalieri, di Chieri e Carmagnola, saranno restituiti alla normalità. Ne approfitto per ricordare che le cautele vanno mantenute tutte – conclude Boraso – Ben venga che si possa uscire di casa o che si possa andare a trovare qualche parente e, speriamo a breve, anche gli amici, ma mi raccomando, sempre con le dovute cautele: utilizzando le mascherine e le garanzie delle distanze sociali e le altre attenzioni».