Centro – «Nessuno vuole il viello e allora restituiamolo alla cittadinanza». La proposta arriva dal gruppo Consiliare Cinque Stelle a seguito della assenza di manifestazione di interesse per i i circa 9mila metri quadri nel rettangolo incastonato tra via Togliatti ed i binari della ferrovia. «In questi anni abbiamo contrastato le iniziative dell’Amministrazione Visca tese a cementificare ulteriormente il nostro martoriato territorio – esordisce Anna Friscia – In particolare ci siamo opposti alla variante con la quale si consentiva l’edificazione di circa 9000 mq su quello che in passato è stato il campo da calcio dei nostri ragazzi, il Viello. Ora la convenzione con l’ente attuatore, la Montepo, è prossima alla scadenza e l’ultima manifestazione d’interesse è andata deserta, tanto è vero che nell’ultimo consiglio comunale abbiamo dovuto stornare la prevista entrata di 210mila euro.
Questa è una grande opportunità per la comunità trofarellese di riappropriarsi di uno spazio pubblico. Abbiamo infatti chiesto al sindaco di progettare da subito un utilizzo dello spazio del Viello da destinare alla collettività ripristinando un campo da calcio aperto a tutti, giochi per bambini, skate park, area attrezzata feste/barbecue, piantumare alberi, oppure, perché no, orti urbani (ricordiamo che la nostra mozione, votata all’unanimità è rimasta inattuata oramai da anni) – conclude la Friscia – Vediamo se questa amministrazione sarà all’altezza di una grande sfida di riqualificazione di un’area in totale abbandono da troppo tempo». «Tutto si può fare. Ma si tratterebbe di un iter lungo e costoso – risponde il sindaco Visca – Può scadere la convenzione con la Montepo ma non scade la destinazione dell’area. La variante del piano regolatore è stata rivista solo 4 anni fa con tempi e costi altissimi. Su quell’area c’è una programmazione con una destinazione urbanistica di sviluppo ormai definita da tempo. Per cambiarla è necessaria una variante del piano regolatore conseguente ad una scelta programmatica di sviluppo alternativo ma di pari valore per l’amministrazione che non può certamente rinunciare ai propri valori patrimoniali, specialmente in tempi di ristrettezze e tagli dei trasferimenti del governo».