Pari di rigore tra Trofarello e Sangiacomo

Centro – Promozione|Coppa Piemonte Gir. 28
Trofarello-Sangiacomo Chieri 1-1

TROFARELLO: Migliore; Marzano (5’s.t. Devoto), Macario; Caldara, Giordano (21’ s.t. Patitucci), Sanarico; Romano, Fiore (14’ s.t. Petiti), La Morte (33’ s.t. Ranieri); Savasta, Aadaouiu (5’ s.t. Mainardi). 12 Franceschini 13 De Nittis 15 Betti 18 Ossi. All. Davide Abbienti.
SANGIACOMO CHIERI: Gilardi; Bai (20’s.t. Sollazzo), Rimedio; Romano, Parrino, Berrone; Vergnano (3’ s.t. Balan), Veglia (15’ s.t. Cosola) , Massera (25’ s.t. Velardita), De Grandis, Di Gregorio (14’ s.t. Presta). 12 Besuzzo 13 Cannizzaro 15 Olivero 17 Anselmi. All. Enrico Migliore
TERNA: Iorio di Torino (Crispino e Maiolo di Torino).
RETI: 10’ Massera (rig.), 21’ s.t. Lamorte (rig.)
NOTE: giornata afosa, tribunette del “Valentino Mazzola” affollate. Nella ripresa si recuperavano 7’. Terreno di gioco in condizioni ottime.
TROFARELLO – La meglio gioventù, in campo e fuori. Trofarello-Sangiacomo (1-1) sta diventando un appuntamento classico per l’ouverture di entrambe le compagini. Fu così l’anno passato ed è stato così in questa stagione. Ambizioni, speranze, emozioni tutto in un frullatore che in novanta minuti ha già trasmesso delle suggestioni. Entrambe le squadre sono molto rinnovate. Per i biancorossi -del confermato Abbienti- il maquillage è stato particolarmente invasivo, pure per la perdita -per infortunio- di Tonso e Tosatto che vedranno l’alba nel 2020 e per il “riposo” che si è preso capitan Arlorio che non ha ancora sciolto le riserve circa la sua disponibilità.
Tra i leoncini chieresi si tratta di un vero e proprio nuovo corso, orchestrato da Alberto Veglia dietro la scrivania e da Enrico “Chico” Migliore sul rettangolo di gioco. La ventata di novità ha riguardato ben 11 dei 20 giocatori che sono stati schierati dal coach chierese.
“La meglio gioventù” riguarda anche i due trainer, emergenti e destinati a lasciare un segno. In realtà Abbienti si è già parzialmente consacrato nella passata stagione, guidando i trofarellesi ad una salvezza senza patemi. Per Migliore, allenatore di lungo corso nelle squadre giovanili, è un esordio, ma non un salto nel vuoto, visto il curriculum da pedatore prima e da mister poi, che non può che trasmettere certezze.
Il risultato di “rigore” (1-1) è sostanzialmente giusto. All’inizio schieramenti speculari: linea a quattro in difesa, centrocampo a tre ed attacco con due esterni ed un fromboliere centrale per entrambe le compagini.
Partivano meglio i leoncini che dopo 10’ passavano a condurre. Rimedio sradicava la palla ad un avversario, guadagnava campo ed indirizzava dalla parte opposta dove De Grandis si avventava con coraggio sulla sfera a spicchi ma veniva steso da Migliore. Dagli 11 metri Massera trasformava il penalty. I chieresi macinavano gioco con la giusta distanza tra i reparti, con una buona gamba e con alcune idee frutto di schemi provati in allenamento.
Al 18’ Di Gregorio scaldava le mani ad un Migliore di nero vestito. Al 25’ era la volta di Vergnano, la cui conclusione era fuori dallo specchio della porta ed al 36’ ed al 43’ era ancora Di Gregorio a non capitalizzare due occasioni che avrebbero meritato miglior epilogo.
I biancorossi andavano fuori giri soprattutto nella catena di destra. Giordano e Romano non riuscivano a trovare le giuste distanze. Nnon si sincronizzavano in maniera efficace i movimenti tra gli interni di centrocampo e gli esterni offensivi. A molte difficoltà andavano incontro i padroni di casa nell’attuare le transizioni negative che, molte volte, li vedevano soccombere.
Nonostante ciò, al 45’, solo un immenso Gilardi negava a Macario la segnatura sugli sviluppi di un calcio d’angolo che il talentuoso difensore di casa indirizzava a rete con uno stacco imperioso che l’estremo chierese salvava con un miracolo.
Nella ripresa Abbienti rimescolava le carte e con il passare dei minuti si vedeva si assisteva alla recita di un altro Trofarello. Mainardi aiutava La Morte a sgomitare tra le maglie difensive chieresi, Devoto dava nerbo e consistenza alla fascia destra, Patitucci aumentava i giri ed aggiungeva fosforo al centrocampo trofarellese.
Complice un calo, anche fisico dei chieresi, dopo l’ora di gioco i biancorossi salivano in cattedra. Toccava al neo capitano Andrea Romano testare la consistenza di un monumentale Gilardi con una punizione liftata. Al 20’, un’ingenuità di Bai premiava la caparbietà di Lamorte nel cercare la massima punizione che l’arbitro giustamente concedeva. Dagli undici metri El Pistolero timbrava e poi esultava come nel suo stile. Ancora Romano, ancora su punizione (31’) e poi Patitucci (con una conclusione di lunga gittata) provavano ad impensierire un ineffabile Gilardi.
“Dobbiamo lavorare sull’amalgama -diceva Enrico Migliore, il primo a presentarsi per le interviste- siamo molto nuovi ed abbiamo tanto da imparare. Abbiamo una rosa con punti fermi e giovani con un bagaglio importante. Abbiamo diminuito la nostra intensità dopo un’ora di gioco ed abbiamo consentito al Trofarello di rendersi pericoloso. Mi è piaciuto molto lo spirito dei ragazzi e la loro capacità di combattere. Sono comunque soddisfatto, abbiamo la necessità di lavorare molto per creare i giusti automatismi.”
Soddisfazione anche sul versante opposto, dove “Il Comandante“ Abbienti per alcuni versi cita Migliore: “E’ ovvio che ci siano delle situazioni tattiche e di gioco da migliorare e lo potremo fare solo con un grande applicazione durante la settimana, durante gli allenamenti. Ho apprezzato molto la voglia di cercare il pareggio, dopo aver concesso un tempo abbondante. Abbiamo nelle gambe due settimane di lavoro con carichi molto importanti che, una volta smaltiti, ci consentiranno di avere maggiore brillantezza. Per il momento sono soddisfatto, è stato un buon inizio.”


Alberto Scarino

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