Un anno di caffé filosofico

CENTRO – Compie un anno il caffé filosofico di Lorenzo Papapietro. Oggi alle 18 si svogerà l’incontro numero 16. 29 anni, filosofo puro ed imprenditore del pensiero, Papapietro un anno fa si è inventato il “Caffé filosofico”. Un momento di riflessioni filosofiche all’interno della caffetteria San Giuseppe. Grazie alla creazione di una rete di contatti, le lucl di Sofia, ha creato una serie di laboratori nelle scuole per parlare di filosofia con i bambini nelle scuole. «Stiamo parlando di una fascia d’età che va dalla scuola materna al liceo tra Torino, Cambiano, Vinovo e Piobesi. Dal prossimo anno forse anche Moncalieri. Poi c’è stata la creazione dei caffé filosofici a Trofarello ed anche a Torino. L’ultima novità è costituita dalle “Passeggiate filosofiche” che sto organizzando per maggio. Qui a Trofarello siamo arrivati al sedicesimo appuntamento dei caffé filosofici a Trofarello. Un anno di attività in cui abbiamo trattato un tema diverso ad ogni appuntamento. Abbiamo iniziato ad aprile 2018. I caffé sono diventati due al mese. La cosa interessante è che si sta creando un gruppetto di affezionati che mi segue con assiduità. Un nucleo di avventori abituali. Il prossimo obiettivo sarà quello di far conoscere il più possibile questa attività in modo da far arrivare anche persone dagli altri comuni. Ci troviamo al Caffè San Giuseppe e parliamo di cultura. è un modo per riflettere e lavorare su se stessi attraverso il dialogo e il mio lavoro da facilitatore. Ogni volta viene scoperta una nuova modalità di approccio comunicativo. Non occorre avere delle nozioni di filosofia, ma basta aver voglia di mettersi in gioco e riflettere su se stessi». E qual è l’dentikit degli avventori del caffé filoofico? «Sono persone diverse fra loro che comunque hanno degli interessi culturali. Ci sono molte maestre. Ma io vorrei aprire anche ad altre fasce». Quali gli argomenti che hanno riscosso maggior interesse? «L’incontro sulle varie forme di bellezza e quello sulla critica. I temi più apprezzati sono stati quelli che hanno un risvolto nella vita reale». Cosa l’ha colpita maggiormente? «Trovare persone che avessero una grande voglia di parlare. Non è così scontato».

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