CENTRO – Nuovamente insieme dopo quasi 30 anni dal primo giorno di scuola. Galeotto fu Facebook e l’idea di una delle “Ragazze della 1a C”.
Venerdì 22 marzo, dopo quasi 30 anni che non si vedevano su territorio trofarellese, i ragazzi della 1a C del 1987 della scuola elementare Gianni Rodari, insieme alla loro maestra Vitina Zaccagnino, si sono dati appuntamento in quel di via Rigolfo per ritrovarsi dopo tanto tempo.
«L’idea ci è stata proposta da Silvia Virgilio, alla quale va davvero tutto il merito, ormai un mese fa o forse anche di più. Abbiamo trovato una data, chiedendo soprattutto a chi veniva da lontano e adesso eccoci qui» raccontano.
«La maggior parte di noi era in contatto su Facebook da tempo e con un po’ di fatica, coinvolgendo anche qualche mamma e papà che sono andati a recuperare i numeri di telefono dei compagni mancanti direttamente a casa dei rispettivi genitori, siamo riusciti anche a creare un gruppo whatsapp».
Da allora “i ragazzi della 1a C” non si sono più mollati, riuscendo così a rivedersi e a raccontarsi in poche ore quasi 30 anni di vita, insieme alla loro maestra.
A quel punto, arrivati tutti un po’ emozionati e incuriositi soprattutto per vedere di fondo quanto fossero cambiati e se si fossero riconosciuti al volo, la serata ha avuto inizio ed è stata un fiume in piena di racconti, risate e ricordi. Qualcuno ha anche chiesto di rivedere le proprie pagelle, rivendicando voti che non potevano assolutamente corrispondere alla realtà, oltre ad aver portato le vecchie foto di classe.
«Questo voto di italiano mi è costato la carriera maestra – dice Saro Mezzasalma – Vorrei rivederlo!»
«Di quegli anni – ricorda Emanuele Tursi – mi è rimasto in testa il profumo della maestra. Resta davvero uno dei miei ricordi di infanzia più vivi».
Per altri invece il ricordo della ‘signora maestra’. «È così che dovevamo chiamare Vitina che per noi è sempre stata un riferimento vero. Pensate se ora lo chiedessero ai nostri figli. Ci sarebbe la rivoluzione delle classi», dicono fra loro Liliana Macario e Adriana Pennazio.
Poi la gita a Vernante, nel Paese dei murales di Pinocchio dove hanno imparato a fare sci di fondo, un lavoro quasi enciclopedico sugli antichi Egizi in terza elementare e soprattutto le feste che i genitori, insieme alla maestra organizzavano alla fine di ogni anno scolastico.
«Belle le feste ma soprattutto il pranzo che abbiamo fatto a casa della maestra alla fine della quinta: ce lo aveva promesso fin dai primi giorni della prima elementare» raccontano Andrea Ramazzina, Valerio Piscitello e Gianluca Sileo.
Si ricordano anche i compagni di banco e la disposizione della classe.
«Io mi ricordo benissimo chi fosse il mio compagno di banco – dice Giuseppe Savona – ero sempre al banco accanto alla cattedra».
«Potersi rivedere dopo così tanto tempo con tutto questo entusiasmo non è casuale – aggiungono Giorgia Gariglio, Cinzia Barbotti e Tiziana Giustetto – è il frutto di cinque anni di vera condivisione, di grande collaborazione tra i compagni e di un vero lavoro sia da un punto di vista scolastico che personale».
«Siete stati davvero una bella classe e non vi nascondo di ricordarvi sempre con grande affetto. Mi avete dato tante soddisfazioni sia da un punto di vista umano che professionale” dice ai suoi ex allievi la maestra Vitina.
«Adesso che siete diventati adulti, saggi e consapevoli della fatica e della “leggerezza” con le quali affrontiamo la vita, mi permetto di affermare che sono orgogliosa di voi e di quello che siete diventati», conclude facendo commuovere un po’ tutti.
E si sono festeggiati ben due compleanni marzolini, quelli di Saro e di Giorgia. «Poter festeggiare i 38 con i compagni delle scuole elementari è un regalo davvero inaspettato. Non poteva esserci occasione più bella per ritrovarsi e raggiungere un traguardo così importante» accenna Giorgia D’Errico.
La promessa è stata quella di non far passare altri 28 anni ma di rivedersi prima o comunque di non perdersi più di vista. Servizio video sulla pagina Facebook de lacittàditrofarello.