CENTRO – Dicembre mese pieno di iniziative. Come anticipato già nei mesi scorsi, la promessa di Marianna De Angelis di donare una copia de lsuo libro Dolly and Me, ogni 10 vendute è stata mantenuta.
«A fine ottobre ho consegnato personalmente una copia all’ufficio relazioni con il pubblico dell’Istituto ospedaliero infantile Regina Margherita e, dopo un attento esame da parte della docente che segue i bambini ricoverati, il racconto è stato ritenuto idoneo e molto piacevole – spiega la De Angelis – Mi sono pertanto state chieste diverse copie in dono e domani ne consegnerò 10 anche se non è stato raggiunto l’obiettivo di vendita previsto dall’iniziativa».
Ma come stanno andando le vendite? «Purtroppo, con un pizzico di dispiacere, devo ammettere che la solidarietà e l’attenzione nei confronti della promozione non è stata molta; spero che nel mese di dicembre, in prossimità delle feste, si possa avere un riscontro più significativo soprattutto prendendo in considerazione l’idea di regalare il racconto come dono di Natale – spiega Marianna De Angelis – Altro importante progetto è quello a favore del Rifugio Ramondetti e Cassardo. Acquistando direttamente presso la struttura copia del libro, parte del ricavato andrà a favore degli amici a 4 zampe abbandonati».
Qualche aspetto particolarmente positivo? «Grandissima soddisfazione per il giudizio molto positivo di alcuni addetti ai lavori, tra cui la Presidentessa di Bravo Chi Legge di Moncalieri che mi ha mandato un messaggio molto gratificante. Anche le librerie Mondadori di Chieri e di Moncalieri hanno accolto con entusiasmo il libro per la cura e l’attenzione dedicata alla grafica, nonché per il tema trattato, prendendolo in conto vendita».
Vuole fare un appello? «Ricordo ai trofarellesi che possono anche trovare copia del libro presso la Cartoleria Caramella di via Torino, 56; per gli amanti degli acquisti ON LINE invece posso dire che è acquistabile nelle migliori librerie».
Come vede il suo futuro? «Ho in mente sviluppi per il futuro (un seguito del racconto, perché no? In fondo me lo hanno già chiesto) e confido che l’opera possa essere presa in considerazione come educativo regalo natalizio.
Ricordo la pagina facebook dedicata al libro https://www.facebook.com/dollyandmebook/- dove si possono trovare tutti gli aggiornamenti relativi al libro ed alle iniziative e dove ovviamente si possono lasciare dei commenti… dopo aver letto il libro».
Andiamo nel dettaglio, di cosa parla il racconto? «Marty è una bambina di 9 anni che ha il sogno di diventare una imprenditrice di successo. La sua storia inizia con la passione per i disegni: ama disegnare le pecore. In seguito a una punizione inflitta dalla mamma a suo fratello di 12 anni, decide di seguirlo spontaneamente in un programma di volontariato presso un rifugio per animali; ed è proprio lì che, un giorno per caso, incontra Dolly che diventa la sua pecora. Da quel momento la vita di Marty cambia; ha delle nuove responsabilità, si ritrova a vivere con un animale che richiede un impegno diverso da quello che può essere un cane o un gatto ma, grazie alla sua creatività e determinazione nel superare i problemi che, come nella realtà, non si fanno attendere, riesce a trasformare la sua amicizia con Dolly in una piccola impresa di servizi. Man mano che trascorrono i mesi la sua attività, grazie a piccoli investimenti e al passaparola, si espande incrementando i profitti che, grazie al buon cuore di Marty, in parte vengono devoluti in opere di volontariato». Da cosa nasce il racconto Dolly and me?
«Dal mio vissuto personale nel mondo del lavoro, ho riscontrato che, la certezza del posto fisso, i vecchi concetti di un lavoro “sicuro e duraturo” quello per intenderci che permetteva anni fa alle persone di fare progetti come quello di chiedere un “mutuo” per l’acquisto di una casa, fanno ormai parte del passato e con molta probabilità non ci accompagneranno nel futuro. Purtroppo, anche il pensiero di qualche anno fa che una laurea ti potesse assicurare un posto di lavoro, già oggi è ampiamente superato, e credo che, tra qualche anno, neppure un master potrà fare la differenza, perché il livello medio di cultura sarà sempre più elevato ma sempre più omogeneo – spiega la De Angelis – Sono pertanto convinta che sia molto importante inculcare fin da piccoli il concetto che solo i migliori, i più intraprendenti, i più coraggiosi, quelli che sapranno usare al meglio le proprie qualità e la propria fantasia avranno successo nel lavoro e nella vita personale, perché di riflesso si ribalterà su di essa. Ormai viviamo in un’era dove è essenziale rendersi indipendenti e creare un qualcosa.
Il racconto “Dolly and me” vuole essere uno strumento divertente e stimolante, dove si insegna ai bambini a sfruttare al meglio le proprie doti, qualunque esse siano. Questo insegnamento, credo, dovrebbe partire, oggi come non mai, non solo da ogni genitore, ma anche dalla scuola primaria che rappresenta da sempre la via dell’esempio da seguire. L’iniziativa e la capacità imprenditoriale saranno qualità sempre più necessarie per raggiungere obiettivi gratificanti nel mondo del lavoro. “Se si vuole insegnare a un elefante a scalare un albero, penserà tutta la vita di essere un idiota”… ogni individuo ha delle potenzialità che non sono applicabili ad ogni cosa. Ognuno deve sapere riconoscerle, potenziarle e cercare il successo lì, nelle cose in cui è capace».